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Annullato il tour in NZ, attivitá azzurra ridotta all’osso

Mag 9, 2021

Di Paolo Bugatto

L’attenuante specifica è che le macerie del vecchio corso sono tante. E’ una transizione più complicata del previsto quella che il nuovo presidente della Fir Marzio Innocenti si trova ad affrontare. I pozzi avvelenati lasciati dalla gestione precedente sono tanti e non consentono quel classico colpo di spugna che forse lo stesso Innocenti si aspettava. C’è una questione economica che pesa. Le penali di certi contratti (una follia farli firmare a quelle condizioni…), la pandemia che mette un freno all’operazione di rilancio e più in generale un rugby italiano che vive una crisi di sistema e di risultati che è figlia di scelte da brividi prese al passato.

Non è facile quindi prendere delle decisioni radicali. Tuttavia la nuova gestione una scelta ideologica la deve prendere: voltare pagina e far capire a tutti che l’aria è cambiata.

E’ così? Qualche dubbio c’è: perchè tolto il segretario e sostituito con Michele Signorini (anche questo un dejavù) il nuovo assetto Fir resta ancorato al passato. L’unico volto nuovo è Michele Dalai (presidente Zebre). Il resto con Checchinato amministratore delegato e il ritorno di Franco Tonni nel mondo delle franchigie sa di riciclo. Le Zebre hanno cambiato la testa ma il corpo resta sfilacciato con tanti contratti in scadenza ed il rischio che tecnici e giocatori prendano altre strade prima che uno straccio di proposta arrivi per tempo ad allettarli. 

Il mondo intanto va avanti: Il Tour in Nuova Zelanda è stato annullato. Difficile che si possa organizzare qualche attività in Europa e quindi sarebbe il secondo anno senza tour estivi con una Nazionale che ha sempre meno occasioni di confronto con l’alto livello, quello che fa crescere per intenderci. Probabilmente ci sarà spazio per un raduno dopo la Rainbow Cup (c’è ancora un contratto con il comune di Pergine Valsugana da rispettare). Sulla questione commissario tecnico, si fa sempre largo l’ipotesi di un nuovo ruolo per Franco Smith, qualcosa di simile a quello che era Stephen Aboud per il settore juniores applicato a quelli più avanti negli anni. In azzurro il nome che circola è quello di Kieran Crowley anche se altri tecnici come Pierre Mignoni (coach del Lione) ha fatto pervenire il suo cv ai grandi elettori di Innocenti. Alla fine, salvo sorprese, la spunterà l’ex allenatore del Canada che per carità con i taglialegna ha fatto bene ma appunto il mondo è cambiato, il treno è partito e noi non abbiamo ancora fatto il biglietto.