di Massimo Gallo
Conferenza stampa questo pomeriggio per il Presidente federale Marzio Innocenti, per parlare dei primi 100 giorni della sua gestione. E’ obbligatoria una premessa: facciamo fatica a trovare una notizia “vera”, se si fa eccezione per la possibile collaborazione con la Federazione Italia Giuoco Calcio. Marzio Innocenti ha toccato svariati temi, molti dei quali già sviscerati nelle scorse settimane. E’ stato un continuo “faremo”. Progetti, intenzioni, obiettivi: di concreto ancora nulla. Tra le tante cose dette ci soffermeremo sui punti che riteniamo più interessanti.
Primo punto: abbiamo apprezzato i toni, la campagna elettorale sembra definitivamente finita. Onore delle armi a Franco Ascione che non è più l’uomo nero “Non è il responsabile di tutti i mali” ha detto Innocenti. Il che sarà vero, ma non capiamo chi sarebbero gli altri responsabili. Anche perché a proposito dei componenti dello staff della Nazionale giubilati, ha voluto sottolineare che “Non hanno colpe, volevamo qualcosa di nuovo”. Salvo poi correggersi su nostra precisa domanda: “Ovvio che se avessero fatto bene sarebbero ancora al loro posto”. Insomma: un colpo al cerchio l’altro alla botte. Più che un grillino, come qualcuno etichetta Marzio Innocenti, a noi è sembrato un perfetto democristiano. In entrambi i casi il giudizio non è di valore: i primi sono più diretti, la seconda categoria non ha bisogno di spiegazioni, dunque solo un modo per inquadrare la piega che ha preso la conferenza stampa.
Secondo punto: il rugby di base. Ha scommesso sugli uomini individuati per portare avanti il progetto: Urbani e Grosso. Sul primo ha rimandato al mittente le facili ironie per il ruolo passato, quale responsabile tecnico di San Marino. “Sarà pure un piccolo stato ma aveva accesso agli stessi canali di tutti i responsabili tecnici delle altre Nazioni in seno a Word Rugby”. Sul secondo è stato ancora più diretto: “Francesco Grosso tra qualche anno sarà la sorpresa più grande di tutti coloro che non sapevano chi era”.
Il terzo punto: il progetto sud. Diciamolo subito: non esiste. Non esiste il progetto, ma non lo diciamo noi, lo ha detto il Presidente, spiegando che al sud non si dovrà fare altro che portare avanti i progetti che valgono per tutte le altre regioni d’Italia. La differenza sta nell’attuazione che non sarà a carico delle società, ma dei comitati regionali. Budget per lo sviluppo del meridione? “I soldi che riusciremo a racimolare”. Come si dice sotto la linea gotica ‘apposto’ così.
Quarto punto: i soldi. Il tema è venuto fuori a più riprese. Marzio Innocenti lo ha detto in tutte le salse: non c’è un euro che si può spostare. Almeno fino a fine anno. Per il prossimo si vedrà. Per ogni idea proposta e annunciata, è stato spiegato in maniera molto chiara che le risorse vanno individuate. Al momento bisogna fare di necessità virtù. Anche per le Zebre, ha spiegato, non si può fare di più. Le risorse vanno cercate sul territorio, salvo poi chiarire che al momento Dalai non ha trovato una lira.
Marzio Innocenti ha poi fatto un passaggio sul trasferimento di Garbisi in Francia: intendiamo sorvolare. Stiamo approfondendo da due giorni. Qualcosa non torna. Come abbia fatto a liberarsi del contratto federale ancora ci sfugge. Prima di chiudere abbiamo posto due domande: Seven e arbitri. Per entrambi i temi ci ha rimandato al Consiglio federale del 16 luglio. Sugli arbitri abbiamo già scritto: la squadra è pronta. C’è da capire se ci saranno defezioni. Sul Seven, secondo informazioni in nostro possesso, la Fir ha cercando sponda con il G.S. Fiamme Gialle, ma i finanzieri hanno risposto picche. Ora l’interlocutore è diventato l’Esercito. A questo punto è definitivamente tramontata l’ipotesi Fiamme Oro.
A proposito: ci siamo ricordati di un dettaglio, ecco una ‘mezza notizia’: dovrebbe tornare la Nazionale Emergenti. Era pure ora.
Prima di chiudere: eravamo in 12 a seguire la conferenza stampa ‘in remoto’, due, forse tre colleghi in presenza al centro sportivo ‘Onesti’. Credo che la prossima volta sia più conveniente organizzare la conferenza stampa nella sala riunioni della Curva Nord. Purtroppo anche da queste cose si coglie il livello d’interesse del movimento rugbystico italiano. Ciò che lascia riflettere è il numero di richieste di accrediti a cui il buon Cimbrico deve far fronte per le partite casalinghe del Sei Nazioni: in quel caso tutti presenti, anzi troppi presenti. Siamo certi che l’Area Comunicazione della Fir se ne ricorderà.
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