fbpx

Enrico Lucchin, convocazione azzurra un’emozione inaspettata

Feb 10, 2022

Con 10 cariche e 8 placcaggi in 80 minuti di gioco contro il Munster, Enrico Lucchin è stato uno dei protagonisti dell’ultima sfida di United Rugby Championship delle Zebre.
Il centro 26enne è rientrato in squadra a stagione in corso, complice un infortunio al polso sinistro patito la scorsa primavera, ma ha dimostrato una buona consistenza e continuità nelle sue prestazioni che non è passata inosservata agli occhi dello staff tecnico Azzurro. Il potente n° 12 è infatti reduce dal raduno di preparazione dell’Italia che domenica 13 febbraio affronterà allo Stadio Olimpico di Roma l’Inghilterra nel 2° turno del Sei Nazioni 2022.
Il giovane adriese è a caccia del suo primo cap con la nazionale maggiore e ha parlato delle impressioni tratte dal raduno di Verona, ma ha anche presentato la prossima sfida del XV del Nord Ovest: la trasferta di Cardiff di venerdì 18 febbraio, in programma alle ore 20:35 italiane con diretta streaming su Mediaset Infinity.

Sei reduce dal raduno Azzurro di preparazione al Sei Nazioni, ti aspettavi questa chiamata e che emozioni hai provato?
“La chiamata è arrivata a raduno in corso, quindi non me l’aspettavo. E’ stata un’emozione grandissima poter far parte del gruppo che ha preparato la partita con la Francia”.

Che sensazioni e che stimoli hai tratto dall’ambiente di lavoro in Nazionale?
“Far parte di un gruppo così competitivo e con un nuovo staff tecnico e nuovi compagni di squadra è un grande stimolo di crescita. Essere stato con loro la scorsa settimana mi ha dato una motivazione in più per lavorare ancor più duramente e migliorare”.

Questa settimana sei rientrato al club dove vi state preparando alla gara di venerdì 18 febbraio in casa dei Cardiff Rugby. Su cosa state lavorando in particolare col nuovo head coach Emiliano Bergamaschi?
“Sarà una partita molto dura e fisica, il Cardiff ha recentemente battuto Leinster che è campione in carica. Per quanto riguarda la nostra preparazione, stiamo continuando il lavoro iniziato a gennaio col nuovo staff tecnico che credo abbia portato dei risultati contro Worcester e Munster. Il nostro obiettivo adesso è fare passi in avanti per quel che riguarda il risultato”.

Quest’anno hai debuttato a stagione in corso, complice l’infortunio e l’operazione al polso sinistro. Come stai fisicamente e che partita ti aspetti a Cardiff?
“Sono riuscito a rientrare nella terza giornata di campionato. Ovviamente, all’inizio ho dovuto recuperare un po’ di confidenza, ma adesso fisicamente mi sento abbastanza bene. Sappiamo che venerdì prossimo sarà una partita estremamente dura anche dal punto di vista fisico, per cui dobbiamo sfruttare questi giorni di allenamento per arrivare a Cardiff il più preparati possibile”.

Sei a Parma dall’estate del 2019 e sei alla tua terza stagione alle Zebre. Su quali aspetti del tuo gioco pensi di essere maggiormente cresciuto in questi tre anni?
“Gli avversari che affrontiamo ogni fine settimana sono estremamente preparati dal punto di vista fisico e tecnico. Questo per noi è uno stimolo di crescita per poter competere con loro ogni weekend”.

Sei un n° 12 puro che porta avanti tanti palloni e fa tanto lavoro sporco in mezzo al campo. Quanto è importante rallentare i punti di incontro avversari e mettere sul piede avanzante la squadra quando si è in attacco?
“Cerco di affrontare ogni partita consapevole dei miei punti di forza e dei miei limiti. In generale, cerco di mettere la mia fisicità a disposizione della squadra”.

Sei figlio d’arte (tuo padre Andrea è stato campione d’Italia nel 1988 e nel 1990) e tuo fratello Giovanni gioca come mediano di mischia a Rovigo. Che rapporto vi lega e quanto è importante il sostegno di amici e familiari per un rugbista di alto livello come te?
“Poter condividere le proprie emozioni e quello che si fa con la propria famiglia e con i propri amici è uno stimolo e fa molto piacere. Il fatto che alcuni di loro abbiano vissuto o tuttora vivano nel mondo del rugby rendere la condivisione ancora più facile”.

Sei iscritto all’Università di Parma e sei in procinto di conseguire la laurea magistrale in Matematica. Che percorso vedi dopo la carriera nel rugby?
“In questo momento sono concentrato sulla mia attività con le Zebre e sullo studio. Appena avrò terminato il mio percorso universitario e quello nel rugby, cercherò di intraprendere una mia carriera lavorativa”.