Della questione di Ramiro Finco abbiamo provato a non occuparci, perchè non volevamo correre il rischio di far diventare ‘politica’ una questione che è invece ‘umana’. Per questo motivo, nei giorni scorsi abbiamo omesso di raccontarvi della lettera inviata dal Presidente Marzio Innocenti alla società, in cui in buona sostanza il numero 1 Fir affermava di aver assistito nel migliore dei modi il giocatore. Inoltre sosteneva di non riconoscere l’AIR quale soggetto abilitato ad assistere i giocatori e che quindi le richieste di rimborsi, per le spese sostenuto a favore di Finco, chieste dall’associazione alla Fir, non potevano essere evase.
Oggi a quella missiva ha risposto proprio Stefano Di Salvatore, presidente dell’AIR, per confutare le affermazioni del presidente e rendere nota la sua verità. Ecco in questa diatriba evitiamo di entrare. Ma ciò non ci vieta di pubblicare un terzo punto di vista che, invece, ci sta più a cuore perché è parte di quell’aspetto ‘umano’ di cui parlavamo. L’hanno firmata i genitori di Ramiro Finco.
Lettera aperta
Questa è in verità la storia del nostro soggiorno di 9 mesi a Roma, affiancando nostro figlio RAMIRO FIN CO.
Due settimane dopo l’arrivo in Italia, abbiamo ricevuto una telefonata dal Presidente FIR, che esprimeva la sua preoccupazione per la condizione di nostro figlio e la nostra, assicurandoci che non dovevamo preoccuparci di nulla, che avremmo avuto tutto il supporto della Federazione, e che di fronte a qualsiasi problema avremmo comunicato con lui; parole di grande conforto per due genitori devastati, con un figlio in coma, in un altro paese, senza padronanza della lingua e senz.a sapere cosa ci aspettava; che altro dire …
I problemi si sono presentati e, a seguito della sua offerta di aiuto, abbiamo parlato con la sua segretaria, che ci ha sempre trattato molto gentilmente, dandoci la stessa risposta: “il Dottore è in riunione, quando si libera vi richiama”.
Tre volte ci sono bastate per farci capire che erano altri i problemi che doveva affrontare.
Dopo vari mesi, con Ramiro già in riabilitazione presso la Fondazione Santa Lucia grazie all’interessamento di Stefano Di Salvatore (Presidente dell’ AIR), abbiamo ricevuto la telefonata della segretaria del Presidente FIR che ci fissava un appuntamento al centro di riabilitazione per farci conoscere finalmente con il Sig. Presidente e, in ultimo, per fargli conoscere nostro figlio; questo è accaduto alla fine del mese di agosto, a 5 mesi dall’infortunio subìto da Ramiro; ovviamente sono stati solo 5 minuti e una foto, perché doveva partecipare a una riunione sicuramente più importante … Quello è stato il nostro ultimo contatto in Italia.
Stranamente, a un mese dal nostro ritorno in Argentina, Sig. Presidente, Lei si è ricordato di nuovo di noi per chiederci di inviarle una mail di richiesta a rimborso di quanto speso in Italia, di quello che abbiamo sostenuto quasi dall’inizio attraverso il Rugby Viadana (club per il quale giocava Ramiro), che inizialmente ci ha guidato insieme all’AIR (Stefano di Salvatore) in quello che dovevamo fare, visto che, come può immaginare, perno i era un argomento del tutto sconosciuto; comunque …
La verità è che, dopo tutto quello che abbiamo passato, fa male leggere tante pubblicazioni tendenziose e offensive, fa male all’anima, poiché, nonostante tutto, crediamo che “QUALSIASI COSA TU DICA, SEI QUELLO CHEF AI”, e la verità, la nostra verità inconfutabile è che:
- Quando abbiamo dovuto gestire il trasferimento al “Santa Lucia”, LA FIR NON C’ERA.
- Quando abbiamo dovuto gestire ed acquistare gli apparecchi ortopedici, LA FIR NON C’ERA.
- Quando il Dott. Salvia (Direttore Sanitario del Santa Lucia) ha dovuto spiegarci la situazione e la riabilitazione possibile per Ramiro, LA FIR NON C’ERA.
- Quando Ramiro stava per essere dimesso dall’ospedale per andare in day hospital, cosa che non è stata possibile perché non avevamo le condizioni abitative per ospitarlo dove abitavamo,LA FIRNON C’ERA.
- Quando ci aspettavamo che qualcuno ci chiedesse come stavamo vivendo per così tanti mesi, lontani dal nostro paese, LA FIR NON C’ERA.
- Quando si è dovuto decidere il ritorno in Argentina, il trasferimento degli effetti personali di Ramiro nel nostro paese ( che sicuramente avremmo dovuto lasciare in Italia), la logistica per il trasferimento di un ragazzo con disabilità, LA FIR NON C’ERA.
- Quando si è dovuto gestire l’acquisto della sedia a rotelle, del tripode e del deambulatore, per poter mobilitare Ramiro, LA FIR NONC’ERA.
Che dire di più: Lei, Sig. Presidente della FIR, NON C’ERA.
Nonostante, secondo le sue dichiarazioni, l’AIR ed il suo Presidente Stefano Di Salvatore non abbiano nulla a che fare con la FIR, né vantino alcuna carica lì, chi ha reso possibile tutto quanto sopra è stato lo stesso Stefano Di Salvatore per l’ AIR, insieme al Rugby Viadana attraverso il suo Presidente Giulio Arletti ed al suo Manager Ulises Gamboa.
Del Sig. Consigliere Fava, che Lei ha designato per occuparsi della questione, ci sarebbe piaciuto conoscere il suo volto o almeno la sua voce.
- S.: ci teniamo inoltre a farvi sapere che l’unico aiuto economico che abbiamo ricevuto in quasi un anno, ormai a breve, è stato da parte del Rugby Viadana, che ha ricevuto donazioni da Società Sportive amiche come il Rugby Colorno, dalle raccolte per la vendita di magliette che tifavano per Ramiro, da persone che vogliono bene a nostro figlio, e dallo stesso Giulio Arletti. A tutti loro va un infinito GRAZIE.
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