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Ufficiale: Signorini va via, Fir senza direttore generale e casse più vuote

Mar 2, 2022

di Massimo Gallo

Ora è ufficiale: Michele Signorini lascia la FIR. L’avventura del direttore generale è durata meno di un anno nel corso del quale non crediamo abbia inciso più di tanto, in considerazione del poco tempo a disposizione. Michele Signorini torna al Coni da dove proveniva. In un comunicato diffuso dalla Federazione, il presidente Marzio Innocenti ha definito Signorini “una colonna su cui ho basato la mia presidenza. Mi ha seguito, corretto, sostenuto. Mi ha insegnato molte delle cose necessarie per fare bene il presidente e che non si possono imparare sui libri ma sul campo, e solo grazie a chi conosce la vera realtà delle Federazioni. Michele resterà al mio fianco come amico e so che il suo sostegno ed il suo consiglio non mi mancheranno mai. Come a Michele non mancheranno mai la mia amicizia ed il mio sostegno”.

Una dichiarazione cui ha seguito quella di Signorini: “FIR e gli uffici della Curva Nord sono e resteranno sempre la mia casa e lasciarli una seconda volta è stata una scelta non semplice. La Federazione ha al proprio interno le professionalità più adeguate a costruire il miglior futuro possibile per il rugby italiano: sarò sempre un grande sostenitore del movimento, pronto ad applaudire i successi che sono certo ci attendono negli anni a venire. Ringrazio Marzio per avermi voluto fortemente in questi mesi e per aver compreso e appoggiato la mia decisione”.

Insomma, parole al miele tra le parti che, lo confermiamo, si sono lasciate di comune accordo. Proprio come succede per due coniugi che decidono di lasciarsi in maniera consensuale e tra cui rimane un ottimo rapporto di amicizia e affetto, Marzio Innocenti e Michele Signorini, non hanno certo ‘fatto volare piatti’. Detto questo però alcune valutazioni vanno fatte.

La prima: Signorini ha colto al volo un’opportunità che si era concretizzata al Coni, lasciando dopo meno di un anno un progetto che lui stesso aveva abbracciato con entusiasmo. L’otto aprile del 2021 Michele Signorini affermava: “Ringrazio il Presidente Innocenti e il Consiglio per questa straordinaria possibilità, e il Presidente del CONI Malagò, il Segretario Generale Mornati e l’AD di Sport e Salute Cozzoli che hanno compreso e agevolato la mia scelta di compiere un gradito ritorno presso la Federazione che considero la mia casa e a cui sono rimasto profondamente legato. Trovo grande entusiasmo e voglia di far compiere al rugby italiano importanti passi avanti, sul fronte domestico e su quello internazionale, e non vedo l’ora di contribuire attivamente a quella che faremo in modo diventi una nuova rinascita del nostro magnifico sport”. Tanti buoni propositi naufragati appena il Coni ha fatto un fischio? A noi sembra improbabile, anzi impossibile. Come già spiegato Michele Signorini ha maturato la decisione facendo un’analisi del suo ruolo all’interno della Fir, la sua autonomia operativa e le prospettive nell’immediato futuro. È giunto a conclusione che le premesse che lo avevano spinto all’ingresso 117 della Curva Nord, erano venute meno. Non possiamo e non vogliamo pensare che Michele Signorini, ottimo professionista, tratti la Fir come un autobus da cui scendere e salire a piacimento.

D’altra parte lo stesso Innocenti aveva detto un anno fa di Signorini: “Michele è una figura dalle grandi qualità, riconosciutegli a livello italiano ed al di là dei nostri confini, e siamo legati da un rapporto personale che origina da una visione comune per il futuro del rugby italiano. Già da mesi avevamo individuato il suo profilo come quello più idoneo a guidare la Federazione attraverso il percorso di rinnovamento che riteniamo necessario per rimettere il rugby giocato, il movimento e i Club al centro delle progettualità di FIR. Siamo felici di poter dare il bentornato all’Avvocato Signorini dopo otto anni in cui, come dirigente CONI, ha sviluppato ulteriori competenze in ambito nazionale ed internazionale, aspetti essenziali per dirigere la nostra Federazione ed aiutare l’organo politico a guidarla verso il futuro che merita. Torna con noi un uomo di sport e di rugby, che ha sempre dimostrato affetto e vicinanza per la nostra disciplina, e non potremmo essere più felici di riaverlo con noi. Nel dargli il bentornato in Federazione, ritengo doveroso ringraziare il Presidente del CONI Malagò e l’AD di Sport e Salute Cozzoli per aver accolto con favore la nostra richiesta di riportare Michele in FIR, mettendo a disposizione una risorsa a cui sappiamo non sia facile rinunciare”. Dunque un ritorno in pompa magna, un’accoglienza fatta passare come epocale. Ora invece Innocenti accetta il suo forfait benedicendolo e accompagnandolo alla porta.

Tra le altre cose Innocenti lo aveva presentato come il salvatore della patria, la persona giusta nel posto giusto, con la quale c’era sintonia, stima, comunione d’intenti e amicizia. Addirittura il numero uno Fir parlò di “rapporto personale che origina da una visione comune per il futuro del rugby italiano”. Dove sono finiti questi buoni propositi? Un amico non lascia in braghe di tela, anche perché Innocenti ci mise la faccia e un bel po’ di soldi, licenziando all’epoca (di fatto) Claudio Perruzza con cui nei giorni scorsi è stato raggiunto un accordo oneroso, gestito proprio da Signorini, per la sua uscita dalla pianta organica Fir. Il giochino, ve lo diciamo, è costato alla Federazione e quindi a tutto il movimento, tra 900 e 1.250.000 euro, per ritrovarci a marzo senza direttore generale. Ovviamente, aspettiamo una smentita anche su queste cifre e di essere portati in tribunale per aver scritto il falso. Diversamente abbiamo scritto il vero.

A proposito di spese: al momento si valuta una soluzione esterna e una interna. Nel primo caso c’è da capire quanto costerebbe, perché cifre importanti non possono essere impegnate. Dunque, Innocenti sta parlando con un altro amico (eppure glielo stiamo dicendo che gli amici non sempre sono fedeli) ma la strada non sembra in discesa. L’altra ipotesi è interna, a nostro avviso più coerente e meno dispendiosa. Si tratta di una persona già alle dipendenze Fir a cui si dovrebbe adeguare sono il compenso. Un piccolo sacrificio per mettere una pezza ad un’altra scelta sbagliata.