Sulla Pagina Facebook di Pronti al cambianto è apparso oggi un post in cui si critica aspramente la linea marcata da Marzio Innocenti e le decisioni prese nell’ultimo anno. Di seguito la nota firmata dal presidente Roberto Zanovello.
Un anno fa il 13 marzo 2021, veniva eletto il nuovo Presidente della FIR. Con il 54% dei voti, sicuramente significativo della volontà di cambiamento nel mondo rugbistico italiano. Noi di Pronti al Cambiamento siamo stati determinanti per l’elezione del Presidente, come da tutti riconosciuto, ivi compreso lo stesso Presidente eletto sul palco della Fiera di Roma. Nelle elezioni del Consiglio Federale siamo riusciti ad eleggere il Consigliere Gianni Fava, che è e resta il nostro riferimento all’interno dell’organo di governo federale. In questo anno alcuni amici e associati di PALC sono entrati nella nuova “governance” decidendo di lasciare l’associazione.
L’ultimo è stato Giovanni Poggiali, in questi giorni. In questo anno ci siamo sempre proposti, attraverso Gianni Fava, come gruppo organizzato e come struttura di elaborazione progettuale per le scelte e le tematiche per un rugby italiano fortemente condizionato e in emergenza a causa dalla pandemia. Ci siamo sforzati di ascoltare e abbiamo visto passare molte decisioni su cui non eravamo d’accordo. Abbiamo aspettato e fornito valutazioni, confidando in un coinvolgimento nel dibattito e nelle decisioni.
Ma non siamo stati né ascoltati né considerati. Forse, qualche confronto vi è stato con gli amici di PALC transitati nella nuova governance, ma non lo crediamo. PALC era ed è una struttura pluralistica nella quale il confronto è ampio e rappresentativo dei Club.
Le ultime decisioni prese in tema di riorganizzazione del Rugby Italiano, recentemente presentate, non paiono convincenti. Peraltro, nell’elaborazione di queste scelte, non siamo stati né ascoltati, ne presi in considerazione. Sentiamo di forti preoccupazioni sulla gestione economica FIR, pur in presenza di risorse economiche straordinarie, e del Bilancio di Previsione 2022 non si conosce nulla. Un anno dunque trascorso invano, soprattutto perché non si è messo nell’agenda di governo un tema, per noi fondamentale: le reali necessità del rugby di base. Ci sembra che si ragioni e si decida non tenendo conto che non siamo in una situazione di normalità, ma nel mezzo di una crisi epocale. Il rischio di un’implosione del movimento è purtroppo concreta e reale, vediamo oramai tutti i giorni ritiri, rinunce, di squadre e di praticanti. È evidente che, per invertire questa tendenza, occorre velocemente prendere atto delle difficoltà e attivare tutte le soluzioni possibili, anche straordinarie. Invece vediamo progetti che data la loro complessità, non potranno produrre risultati nel breve periodo. È arrivato però il momento di invertire questa inerzia negativa. Per ultimo ma non per importanza, una valutazione sulla figura del Presidente. Alla prova dei fatti non si è rivelata quella che speravamo né quella che abbiamo sostenuto. Il movimento non ha bisogno di un uomo solo al comando, già c’era, ma di un Presidente inclusivo. Capace di ascoltare, di condividere le scelte in una logica di rappresentanza reale del movimento che lo circonda.
Pronti al Cambiamento continuerà a partecipare al dibattito nel mondo del rugby italiano, con la voglia di concorrere alle analisi ed alle decisioni con tutti quelli che vorranno confrontarsi. Da oggi lo faremo riprendendoci l’iniziativa senza impegni di sostegno al governo della FIR.
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