Emiliano Bergamaschi da qualche giorno ha lasciato (momentaneamente?) la guida delle Zebre. La notizia è di dominio pubblico ma, come accade troppo spesso nel mondo de rugby, tutti sanno e nessuno si pronuncia. Non entriamo nel merito delle motivazioni, che possono essere professionali, personali o un mix delle due cose. Ci limitiamo a prendere atto di una situazione che sta diventando grottesca. Ieri il nome di Bergamaschi è comparso sul tabellino della partita contro i Warriors, ma a noi non risulta la sua presenza in Scozia.
La squadra è affidata al duo Roselli-Birchall con il supporto di Andrea Moretti. Ma questo nessuno lo dice. Dunque la franchigia federale è stata affidata ad un tecnico in scadenza e a cui è stato comunicato che non sarà rinnovato il contratto e a un allenatore dal curriculum che appare poco adatto ad una franchigia. Perché? Che succede? Per quale motivo Michele Dalai che dovrebbe avere più di qualche skills sul piano della comunicazione, continua a ciccare proprio su questo terreno. A quanto pare le Zebre stanno vivendo un momento davvero difficile, continuano a susseguirsi voci di una smobilitazione a fine stagione con trasferimento della licenza a Padova. L’ipotesi a qualcuno appare impossibile, per via degli impegni presi dal club fino a giugno 2023 soprattutto con gli sponsor, e che esporrebbero la società e quindi la Fir a richieste di risarcimento. Cosa possibile ma esperienze recentissime, ci dicono anche che Innocenti non si fa problemi ad allargare i cordoni della borsa… federale, pur di raggiungere i suoi scopi.
E, di fatto, i pochi rinnovi effettuati non vanno oltre la prossima stagione sportiva. Alcuni giocatori, ci risulta, siano già andati via. Il radar zebrato ha perso i contatti con Zilocchi e Bellini: dove sono? A dare forza a questa tesi, è quanto accaduto nei giorni scorsi e che ha visto protagonista il consigliere Franco Tonni. Succede che in un messaggio audio watsapp, che abbiamo avuto modo di ascoltare, indirizzato a Michele Dalai ma postato erroneamente in una chat ‘comune’, Tonni definisce tutti “brava gente” ma bisognosi di una “raddrizzata”, ribadisce il concetto parlando dei tecnici “brave persone” ma “non elevate”.
Franco Tonni ha poi provato a spiegare e a stemperare ma il danno era fatto. Alle Zebre, insomma, l’aria è pesante e le motivazioni sono ormai ai minimi termini. Molti giocatori hanno già trovato sistemazione per la prossima stagione, altri si stanno guardando intorno. Anche i movimenti in entrata sono difficili: ad un permit era stato prospettato un contratto per l’anno prossimo, ma i compagni di squadra gli hanno consigliato di non accettare. Depauperare così un patrimonio della collettività ci sembra troppo: parliamo di una franchigia che si regge anche, anzi soprattutto, con i soldi della Federazione e quindi della collettività.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.