Buone notizie dal bilancio consuntivo 2021 che si chiude con un attivo di oltre 17 milioni di euro. In attesa di poter vedere le singole voci, quando il bilancio sarà pubblicato al termine del percorso di revisione, è palese che ad influire sullo splendido risultato, sia stata l’entrata extra di oltre 30 milioni garantita da CVC, quale corrispettivo per la quota ceduta da Fir per l’ingresso del fondo nel Sei Nazioni. Dunque un evento eccezionale, che ha consentito il maxi ricavo che ora dovrà essere investito considerato che le federazioni sportive non hanno dividendi da distribuire.
Ora qualche considerazione. La prima: sarà utile capire è quanto abbia influito l’entra straordinaria sull’esercizio 2021, vale dire come sarebbe finita senza questa soldi. Cioè quanto avrebbero influito sul bilancio le scelte di Marzio Innocenti tra cui quella di mettere alla porta una parte del vecchio staff azzurro per far posto al nuovo.
La seconda: la narrazione della Federazione spolpata e piena di debiti lasciata da Gavazzi è definitivamente crollata. Il vecchio presidente ha altre responsabilità ma non ha certo lasciato vuote la casse federali. Anzi è opportuno ricordare che l’accordo con CVC è figlio della vecchia gestione e la nuova ha messo solo qualche firma per formalizzare il tutto.
La terza: considerata la somma sostanziosa a disposizione, non è il caso di rivedere alcune scelte di carattere politico? Quanti di questi soldi saranno usati per la ‘base’, quanti per il sud, quanti per lo sviluppo del Top10. Perché a noi sembra paradossale, per esempio, che il TMO se lo debbano pagare le società, già alle prese con i conti della serva.
Dunque non ci sono più scuse e alibi per non riformare integralmente il rugby italiano: i soldi ci sono, ma bisognerà saperli spendere bene senza lasciarsi condizionare da tentazioni ‘elettorali’ con interventi di facciata.
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