La notizia era nota da qualche giorno, ma oggi è arrivata l’ufficialità: gli arbitri italiani che dovranno partecipare ai corsi di aggiornamento (obbligatori) in programma a Parma e Tirrenia, tra fine agosto e i primi giorni di settembre, dovranno pagarsi di tasca propria le spese di trasferta. Sulla comunicazione c’è scritto testualmente:
“Riguardo la vostra partecipazione, come deliberato dal Consiglio Federale del 23 luglio u.s., la FIR sosterrà le spese organizzative dei suddetti corsi oltre alle spese di vitto e alloggio dei corsisti. Non saranno riconosciuti ai partecipanti i rimborsi delle spese di viaggio per raggiungere le località prescelte per lo svolgimento dei corsi di aggiornamento derogando quando previsto dalle vigenti disposizioni che saranno oggetto di successiva modifica”.
Da cio’ che si legge, il Consiglio Federale avrebbe deliberato questa ‘schifezza’ immane, su proposta del presidente Cnar Claudio Giacomel, ma da alcune verifiche fatte da piantetarugby.it, il Consiglio Federale di qualche giorno fa, ha solo deliberato l’approvazione del calendario dei corsi. E, per sottolineare ancora una volta, che non c’è prevenzione nei confronti del presidente Innocenti e il suo consiglio, non pensiamo minimamente di addossare all’esecutivo nazionale del rugby, una colpa che, questa volta, non ha.
Secondo alcune fonti, l’approvazione richiamata nella comunicazione, si sospetta, sia stata effettivamente votata, ma infilata in una serie di proposte omnicomprensive, che di fatto l’hanno tenuta ben nascosta. Un po’ quando il Governo mette nell’approvazione dei provvedimenti sottoposti a fiducia, emendamenti che nulla hanno a che vedere con l’oggetto della legge o che sono difficili da far digerire.
Dunque nello stesso Consiglio Federale, il Cnar propone l’aumento di 2000 euro annui alla quasi totalità dei vertici dell’organismo arbitrale (non approvato: applauso per la decisione), ma chiede al Consiglio di approvare una norma che obbliga gli arbitri italiani a pagare di tasca propria le spese di trasferta per partecipare ai corsi di aggiornamento. C’è bisogno di un commento? Aggiungiamo che i componenti Cnar che si recheranno a Tirrenia o Parma, si vedranno riconosciute le spese.
Crediamo che il fondo sia stato toccato e ora non c’è da scavare. Marzio Innocenti e l’intero consiglio sono chiamati a decisioni coraggiose. La scelta di rispedire al mittente alcune proposte del Cnar, ha di fatto mostrato che, quando c’è volontà, il coraggio non manca.
In ultimo una considerazione: le due associazioni che rappresentano una parte degli arbitri italiani, stanno alzando la voce. LIAR ormai lo fa da tempo, Aria si era un po’ distratta, mentre negli ultimi giorni ha ritrovato un rinnovato entusiasmo che ha caratterizzato gli anni precedenti. Con presunzione ce ne prendiamo qualche merito. Pungolare a volte serve. Forse qualcuno nel direttivo ha capito dov’era la luna e dove il dito. Sono perdonati.
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