Arbitri: i centralinisti passano a due

Il mondo arbitrale è in fibrillazione, solo due gironi fa vi raccontavamo del consigliere Cnar che perde il suo tempo al telefono con la speranza di placare i bollenti spiriti e di conservare la cadrega sotto al deretano. Oggi scopriamo che pure un presidente di comitato sta facendo più o meno la stessa cosa. In questo caso non deve salvare incarichi, piuttosto è stato investito dell’onere di fare da tramite. Con chi? ‘Nietepopodimeno’ con Marzio Innocenti. Il presidentissimo pare abbia chiamato il presidente di Comitato in questione. Si tratta della stessa persona a cui in passato aveva offerto un incarico nel Cnar, forse per tirarlo fuori dalla competizione elettorale che lo ha poi visto trionfare, per chiedergli di sondare il campo.

Innocenti avrebbe detto al Presidente di comitato di cui parliamo, di non voler scendere a compromessi con i coordinatori, e che non vuole chiamare direttamente i protagonisti della protesta, forse per non legittimarli o per puro snobismo. Quindi ha pregato il nuovo ‘centralinista’ di capire che aria stesse tirando, per poi intervenire in prima persona. In buona sostanza Marzio Innocenti non vuole ritrovarsi spiazzato in occasione della riunione del 19 agosto a Bologna (ebbene si: vuole farla in presenza), quando dovrebbe mettere di fronte coordinatori e Cnar (a proposito: ai coordinatori sarà rimborsata la trasferta?), sperando di poter ‘vedere le carte’ in anticipo.

Sospettiamo che Marzio Innocenti non abbia compreso la portata della bomba che sta per scoppiargli tra le mani. Anzi siamo quasi certi. Ieri, durante la riunione degli arbitri laziali, il coordinatore Bonacci ha confermato le sue dimissioni. Come atto dovuto, ci risulta che anche i capi sezione rimetteranno il mandato. Di fatto i vertici arbitrali regionali del Lazio sono azzerati.

Questa sera invece dovrebbe esserci un incontro virtuale tra i direttori di gara del Top10, anche loro sul piede di guerra. Mentre come accennato il 19 agosto Innocenti vorrebbe incontrare tutti a Bologna. Siamo curiosi di sapere in quanti andranno.