Mazzantini nuovo Ct del Seven (comunicato qui da Fir) è il classico annuncio che sa di brodino caldo in una sera d’inverno: serve a poco. Non è un giudizio sul nuovo allenatore della Nazionale a 7, ma una semplice constatazione rispetto al progetto generale che la federazione ha in mente per la disciplina olimpica. Facciamo un passo indietro. Nel corso dell’ultimo Consiglio Federale è stato ascoltato Federico Angeloni, manager del Seven, il quale ha presentato le sue idee per il rilancio della disciplina. Una serie di proposte interessanti, belle ma irrealizzabili. E non perché Angeloni abbia chiesto la luna, ma perché non c’è un soldo bucato per l’attività della Nazionale Seven. Dunque, non cambia nulla tranne il CT.
Di fatto una perdita di tempo per il manager del Seven che si è visto bocciare ogni proposta. Con le pive nel sacco e un pizzico di delusione, Angeloni ha raccolto le sue cose ed è andato via. Tra le altre cose, nel 2022, a causa di un’organizzazione approssimativa, Angeloni ha avuto difficoltà anche a proiettare le slide che aveva preparato, per meglio illustrare le sue idee ai presenti.
Secondo quanto abbiamo appreso, il budget per l’attività della Nazionale Seven si aggira sui 250 mila euro, cifra che copre anche lo stipendio di Matteo Mazzantini, mentre quello di Andy Vilk dovrebbe finire in un altro capitolo di spesa. L’ormai ex commissario tecnico del Seven, infatti, non esce dai quadri federali, rimane a libro paga del movimento: girerà le Accademie per diffondere il verbo della disciplina olimpica. Che senso ha? Ma, soprattuto, che senso ha nominare un nuovo Ct se non si prevedono ‘strumenti’ diversi per lo sviluppo della disciplina? La nomina di Mazzantini, dunque, appare figlia più dello spoil system che di una programmazione a medio termine. Purtroppo sul Seven continuiamo a registrare solo parole e non le azioni concrete che Marzio Innocenti promise in campagna elettorale.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.