Il settore arbitrale si appresta ad affrontare l’ultimo atto per la sostituzione dell’attuale Cnar, tra mille incertezze e qualche rischio. Secondo quanto apprendiamo, Innocenti è tirato nuovamente per la giacchetta. In tanti gli stanno chiedendo di far valere la golden share del Consiglio per farsi nominare senza passare per le elezioni. Se Giacomel sembra rassegnato a fare un passo indietro, non la pensano alla stessa maniera altri due esponenti del Cnar uscente: Mauro Dordolo e Paolo Schilirò che vorrebbero continuare la loro avventura ai vertici del mondo arbitrale.
Una richiesta che a noi pare senza senso: i motivi che hanno portato alla riscrittura delle regole e ad una sorta di commissariamento del settore arbitrale, sono noti a tutti e, a prescindere dalle difese d’ufficio che lo stesso Cnar ha provato a portare avanti negli ultimi mesi, pare evidente che l’organo arbitrale abbia fallito i suoi obiettivi. E allora ci chiediamo come sia possibile che due esponenti di tale organo, responsabile al pari degli altri della situazione che si è creata, siano ancora convinti di poter dare qualcosa al movimento?
Ma ciò che che ci lascia perplessi è l’atteggiamento di taluni che ancora reputano possibile ripresentarli. Il nuovo Cnar deve essere formato con facce nuove per poter capire se le rivendicazioni dell’ultimo anno, si possano tramutare in azioni concrete, soprattuto per zittire chi ha da sempre bollato le lamentele dei fischietti come polemiche inutile e fini a se stesse.
Dunque siamo in attesa di conoscere i nomi nuovi da cui si vuole ripartire e, crediamo, che per una volta il presidente Marzio Innocenti sia d’accordo con questo portale: si è presentato alle elezioni con la sigla “Rennovatio”, ecco appunto rinnoviamo finalmente e senza esitazioni. Ma se non è possibile, almeno “fatece ride”.
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