La montagna ha partorito il Topolino: le abilità politiche di Innocenti hanno nuovamente prevalso, arbitri messi nel sacco come reclute alle prime armi. Chapeau! Incontri, cambio di regolamenti, strette di mano, tanta forma e poco sostanza, per arrivare al punto che il nuovo CNA è stato comunque deciso da Presidente federale. Una supercazzola partita ad agosto e completata ieri in Consiglio federale: un mix di abilità e spregiudicatezza.
Tre righe per ricordare le ‘sommosse popolari’ dell’estate scorsa (un po’ di polvere che si è alzata, alla luce dei fatti), la riunione di agosto a Bologna, la decisione di arrivare ad un nuovo organo di governance degli arbitri, il percorso per cambiare le regole, le elezioni e le nomine di ieri.
Un percorso durante il quale abbiamo deciso di avere un profilo basso, per non essere tacciati di voler creare problemi durante i passaggi difficili di questi mesi, che pure ci sono stati e di cui venivamo a conoscenza praticamente in tempo reale, nonostante le reiterate raccomandazioni di Innocenti, Luisi e Musiani di non far trapelare nulla a questo portale. Poveri illusi!
Abbiamo saputo, per esempio, del momento critico che c’è stato quando la parte tecnica degli arbitri voleva di fatto staccarsi dall’organo politico, abbiamo saputo delle trattative “in gran segreto” per definire la squadra, abbiamo saputo degli accordi più o meno sottobanco. Abbiamo saputo tutto. Ma abbiamo lasciato fare. Ora però è il momento della chiarezza.
Manca un solo passaggio per chiudere il cerchio: l’elezione del presidente. Ve lo anticipiamo: sarà Alan Falzone. E sarà Falzone perchè Innocenti così decise qualche mese fa. Lo comunicò al diretto interessato durante una partita di URC. I Consiglieri? Sulla carta sono frutto dell’interlocuzione con il futuro presidente e i Coordinatori regionali, di fatto sono stati più o meno imposti. Di quanto discusso con i rappresentati della base, è rimasto ben poco.
Il nuovo CNA è composto da tre eletti: Falzone, Russo e Salvi. Ieri le nomine del Consiglio Federale: Pezzano, Toselli, De Martino e Schilirò. Su questi ultimi due nomi si è concretizzato il capolavoro di Innocenti. L’avvocato siciliano non ha dovuto né fare campagna elettorale né attività di lobbying, perchè il Presidente lo aveva indicato quale “garante” del Consiglio.
A nulla sono valsi i tentativi ddi far desistere Innocenti dal presentare Schilirò, sul quale in tanti aveva sollevato riserve, sia per il suo nel vecchio Cnar sia per il fatto che, fatte salve le sue qualità umane, in tanti non lo apprezzavano per come aveva portato avanti il suo incarico. Alla fine il calice però si sono convinti a berlo.
Ma il capolavoro è stato prodotto con De Martino, coordinatore della Campania, il quale aveva proposto il suo curriculum ai coordinatori per essere proposto nella lista da presentare al Consiglio. I Coordinatori per non far torto a nessuno e per non metterla sul personale, qualche giorno fa, misero a votazione i curriculum pervenuti, e il nome di De Martino rimase fuori dalla lista. Di fatto le consultazioni, ancorchè informali, sancirono uno scarso gradimento.
A seguito di una riunione fu redatto un verbale inviato ai vertici Fir, con la lista dei candidati graditi ai coordinatori: Pezzano, Franchini, Giacomini, Nobile, Popescu e Toselli, oltre a Schilirò e Vivarini per la Cnar.
Nel corso di una successiva interlocuzione con lo stesso Innocenti la rosa si era ridottaa 4 nomi: Pezzano, Toselli, Franchini e Schilirò (il calice amaro) proposto dal Cnar uscente, sui Presidente e arbitri avevano trovato un accordo in regime di gentlemen agreement.
Succede quindi che in Consiglio Federale, il Presidente presenta la lista dicendo di averla condivisa con i consiglieri eletti e i coordinatori, omettendo il cambio in corsa, una lista che quindi viene votata, a detta dei presenti, per andare incontro alla volontà degli arbitri, con la finalità di pacificare l’ambiente.
Peccato che la lista era stata cambiata la sera prima, a seguito di un endorsement, a margine della riunione della Conferenza Dei Presidenti di comitato, del numero 1 della Campania, Giuseppe Calicchio che ha di fatto imposto il suo coordinatore. Sia chiaro: nessuna regola è stata violata, tranne quelle sull’opportunità e sulla parola data.
Innocenti dunque fa partire malissimo il nuovo CNA, che inizia il suo percorso con un patto tradito: altro che pacificazione! Con due consiglieri non graditi e con un giro di telefonate che dalle 14 di ieri ancora continuano per capire il da farsi. Una mossa quella d’Innocenti che ha provocato sospetti incrociati e dubbi sui personaggi in scena. In primis su Falzone a cui qualcuno contesta la scarsa propensione a ribellarsi alle imposizioni presidenziali. Una mossa poco intelligente se si voleva pacificare, a meno che… A meno che Innocenti non voglia arrivare a quanto avevamo pronosticato qualche settimana fa: una rottura totale per piazzare un suo commissario.
Ecco se è questa la finalità suggeriamo agli arbitri di dargli questa soddisfazione: finalmente una decisione chiara su una persona, senza girarci intorno, senza accordi sottobanco. Un nome, secco, preciso sul quale Innocenti sia pronto a prendersi le sue responsabilità
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