Il cambio del Commissario tecnico annunciato nei giorni scorsi, non è un fulmine a ciel sereno. Innocenti e Crowley non si sono mai amati. La scelta ha radici lontane e il Presidente non mente quando afferma che un’operazione del genere non si realizza dalla sera alla mattina. Come spesso accade, il numero 1 federale dice una verità a sostegno di qualche imprecisione. E allora proviamo a fare chiarezza con un po’ di “gossip” (un termine caro a chi continua a mal tollerare questo spazio), per meglio capire come è andata la situazione.
Dunque: Kieran Crowley, arriva a maggio 2021 al posto di Franco Smith. Una scelta quasi obbligata per Marzio Innocenti che non riesce a trovare altro per sostituire colui che all’epoca era il Ct della Nazionale. La luna di miele tra i due non dura molto e già con i test-match 2021 il rapporto s’incrina. Gli azzurri perdono le prime due partite e l’ultima, contro l’Uruguay, è da vincere a tutti i costi. Durante tutto il primo tempo l’Italia non riesce a prendere in mano la partita, soffre e chiude la frazione sul 10 a 3, pur con una superiorità numerica negli ultimi i 10 minuti.
Secondo quando riferito a Pianetarugby da qualcuno dei presenti, Marzio Innocenti irrompe negli spogliatoi a fine partita e si fa sentire: Crowley non gradisce l’invasione di campo. Iniziano ad esserci le prime incomprensioni. Il Sei Nazioni 2021 si conclude con la storica vittoria contro il Galles, con l’ultima azione, all’ultimo minuto, dell’ultima partita del torneo. E’ la gara che riesce a mettere alle spalle un po’ tutto: Innocenti gongola, sottolineando meriti e risultato, ma in pochi sanno che si è legato al dito la mancata convocazione di Sergio Parisse, annunciata e mai avvenuta come testimoniano i manifesti pubblicitari dell’epoca. Le prime indiscrezioni su una sostituzione dell’allenatore filtrano già un mese dopo.
La Federazione dirama un comunicato il 23 maggio 2022, come potete leggere qui, che ha come finalità quella di disinnescare ogni voce, ma la pezza è peggiore del buco. Nella nota si sottolinea la soddisfazione del presidente federale “del lavoro portato avanti da Kieran Crowley”. Quindi si spiega che “qualora si decidesse una nuova conduzione, a buona ragione, la scelta potrà comprendere i tecnici italiani, che stanno maturando importanti competenze internazionali con Zebre RC, Benetton Rugby e Nazionale U20.Tutte le riflessioni che porteranno alla definizione dello staff per la RWC “Australia 2027” continueranno a coinvolgere sia Kieran Crowley che Franco Smith e non prescinderanno dalle intenzioni e disponibilità del nostro attuale e molto apprezzato Commissario Tecnico”.
In pratica si conferma che il futuro di Crowley per il dopo Mondiale non è certo, si spiega che ci potrebbe essere un allenatore italiano e si chiude precisando che ogni decisione non prescinderebbe dalla disponibilità dello stesso Crowley. Insomma il contrario di quanto accaduto.
Il secondo episodio importante avviene a Batumi, luglio 2022, dopo la sconfitta con la Georgia. Innocenti è furioso e non risparmia nessuno, sopratutto per il clima ritenuto troppo ‘leggero’ che si respira sul pullman che sta riaccompagnando la truppa azzurra. Innocenti si sfoga e dopo lo ‘shampoo’ urbi et orbi, scende dal torpedone e continua il percorso sul furgone ‘d’appoggio’, rifiutandosi di viaggiare con la squadra. Crowley non la manda giù. Durante un’intervista il presidente federale mette in mora il tecnico azzurro parlando apertamente di un futuro con Brunello, Bortolami o Roselli.
Siamo ad autunno: l’Italia vince contro Samoa e, soprattutto, Australia. Kieran Crowley pensa di aver puntellato la sua panchina. I risultati danno ragione al neozelandese che appare saldo al comando. Ma i colpi di scena sono ancora in agguato.
Siamo ad inizio anno: Marzio Innocenti non ha abbandonato l’idea di rivedere Sergio Parisse in Nazionale. Ci aveva provato per il Sei Nazioni 2022, ma le cose non erano andate come voleva. Convoca il Commissario tecnico in Curva Nord per una riunione, quando Crowley arriva trova seduto nell’ufficio presidenziale Sergio Parisse. Il tecnico saluta, poi prende le sue cose e va via contrariato per non essere stato avvisato sul tema della riunione.
Marzio Innocenti non gradisce l’affronto e matura la convinzione di sostituirlo. Il tecnico gradito non è Brunello, come aveva più volte detto, ma Laurent Travers che però declina l’offerta. Innocenti si butta sulla seconda scelta Gonzalo Quesada e prepara il terreno all’avvicendamento. Perchè c’è ancora un episodio inquietante e avviene dopo la partita con il Galles dell’ultimo Sei Nazioni. Kieran Crowley lancia un deciso atto d’accusa contro il direttore di gara, forte di numeri impietosi e anomali per una partita internazionale: 17 falli fischiati contro. Il Commissario Tecnico rimane dei ranghi, snocciola numeri e chiede rispetto.
Innocenti prende la palla al balzo e attacca frontalmente il suo allenatore “La partita è stata persa per i nostri errori, l’arbitro non c’entra nulla. Dare la colpa agli altri dei propri insuccessi è commettere un altro sbaglio, come se non bastassero quelli della partita col Galles”. Un scontro durissimo che, normalmente, avrebbe dovuto svolgersi nel chiuso di uno spogliatoio. Il presidente federale invece decide di renderlo pubblico sconfessando il suo Commissario tecnico. Innocenti è arrabbiato anche perché aveva assicurato a Joel Judge responsabile degli arbitri di Word Rugby, proprio il giorno prima della partita, che l’Italia non si sarebbe mai lamentata dei direttori di gara.
E’ la goccia, i rapporti sono ai minimi termini, quindi il 26 Marzo, 8 giorni dopo la chiusura del Sei Nazioni, vola in Francia per incontrare i possibili sostituiti di Crowley. La sua assenza viene notata alla partita d’esordio della Nazionale femminile nel Sei Nazioni contro la Francia. In poche ore si svela l’arcano. Dunque Innocenti vuole cambiare. La mancata convocazione di Parisse in vista del Mondiale fa il resto. Poi è storia dei giorni nostri.
Edit ore 11,20 del 20 giugno 2023: circola una mail che il CT ha scritto ai giocatori per spiegare di aver subito la scelta e di non averla voluta. Sua intenzione era quella di continuare.
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