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Seconde squadre, che papocchio

Lug 21, 2023

La definizione del campionato di Serie A Cup Elite, vale a dire quello delle ‘seconde squadre’, con il passare dei giorni sembra diventare un’impresa dalle proporzioni intergalattiche. Dell’idea iniziale sembra non essere rimasto più nulla e dalla possibilità di far giocare un torneo i ragazzi più giovani per poter accumulare minutaggio, semba si stia virando sul campionato della parrocchia, quello che prevede una sola regola: chi c’è gioca. E se non hai i numeri bussa alla parrocchia di fronte.

Come anticipato da questo portale, su 9 club, solo 5 hanno confermato la loro adesione: Fiamme Oro, Piacenza, Vicenza, Mogliano e Colorno mentre hanno declinato Viadana, Rovigo, Padova e Valorugby. A determinare la scelta delle 4 società, a vario titolo, l’impossibilità di garantire 40/50 giocatori a week end, i costi, la formula del campionato con le liste aperte.

Una decisione che sta spingendo la Federazione a fare il giro delle sette chiese (ecco che torna la parrocchia), con il cappello in mano ad elemosinare iscrizioni. Perchè nelle intenzioni di Marzio Innocenti, i posti vacanti dovevano essere presi da una seconda quadra delle Zebre, di Treviso e del Parabiago. Così da circoscrivere il ‘problema’ ad un solo team.

Con il passare dei giorni invece la situazione si è complicata. Parabiago è molto in forse per una questione di numeri e, squillo di trombe, Benetton avrebbe detto “non ci penso proprio”. Secondo i Leoni diventerebbe difficile gestire la seconda squadra, in virtù dei pochi giocatori a disposizione, anche in relazione al fatto che i ragazzi ‘accademici’ sono stati promessi dalla Fir ai club della Serie A elite.

In effetti il campionato sembra presentare più oneri che onori. Ma, sopratutto, non si capisce quale possa essere la finalità. Mettere a confronto i migliori prospetti sotto contratto federale, con giocatori almeno due spanne sotto, come garantirebbe la crescita. Aggiungiamo: è formativo, utile, far giocare un ragazzino di 20 anni contro un giocatore esperto di 30, molto spesso giocatore amatoriale nei campionati inferiori? Perchè, ve lo ricordiamo, le liste sono aperte e pur di fare numero si puo’ pescare dalle società vicine.

E’ uno dei tanti dubbi per un campionato che era partito con premesse interessanti e sta naufragando in malo modo per l’ennesima prova di forza di Marzio Innocenti.