La Federazione Italia Rugby ha preso posizione “tempestivamente” rispetto alla nota delle 5 società della Serie A Elite di sabato scorso. Tre giorni per capire cosa rispondere, per finire con il dare ragione alle 5 società dissidenti e darsi la martellata sui piedi.
Ebbene si:la Fir ha calato la maschera è ha smentito ufficialmente il suo consulente per la direzione del Torneo (già Direttore del Torneo) Marco Aloi e se stessa nel passaggio del comunicato diffuso il 26 luglio scorso che trovate qua, in cui si legge testualmente:
Marco Aloi, consulente per la direzione della Serie A Elite, commenta così la scelta di FIR attuata in piena sinergia con i club del massimo campionato domestico: “Insieme al settore tecnico della FIR e di concerto con i club, abbiamo apportato alcune novità del format del post regular season della Serie A Elite volte sia a favorire un maggior equilibrio sportivo ma anche con l’obiettivo di suscitare un sempre maggiore interesse del pubblico verso il nostro campionato di vertice. L’obiettivo quotidiano” – prosegue Aloi – “è di posizionare la Serie A Elite in maniera stabile nella piramide dell’Alto Livello sia dal punto di vista tecnico ma anche e soprattutto sul piano della comunicazione e della riconoscibilità”. La Federazione Italiana Rugby ha preso atto della nota diffusa venerdì 28 luglio da cinque Club partecipanti alla Serie A Elite. Le posizioni assunte inducono ad alcune precisazioni. È quantomeno curioso che i Club firmatari – Femi CZ Rovigo, Petrarca Rugby, Valorugby Emilia, Rugby Viadana e Sitav Lyons – lamentino una mancata conoscenza preventiva della revisione della formula del massimo campionato, avendo scelto tutte di non partecipare alle ultime due riunioni tra FIR e Club e non avendo Femi CZ Rovigo, Petrarca Rugby e Valorugby Emilia partecipato nemmeno a quella precedente.
Nella nota diffusa oggi, infatti, la Fir conferma di aver detto una bugia e che nulla era stato condiviso con i Club. A torto? A ragione? Questo lo lasciamo giudicare ai lettori, ma su una cosa non si sfugge: i club non hanno deciso un bel nulla e la Fir, che da la sua versione, lo conferma.
Questa la nota: La Federazione Italiana Rugby ha preso atto della nota diffusa venerdì 28 luglio da cinque Club partecipanti alla Serie A Elite. Le posizioni assunte inducono ad alcune precisazioni.
È quantomeno curioso che i Club firmatari – Femi CZ Rovigo, Petrarca Rugby, Valorugby Emilia, Rugby Viadana e Sitav Lyons – lamentino una mancata conoscenza preventiva della revisione della formula del massimo campionato, avendo scelto tutte di non partecipare alle ultime due riunioni tra FIR e Club e non avendo Femi CZ Rovigo, Petrarca Rugby e Valorugby Emilia partecipato nemmeno a quella precedente.
In tali occasioni era stato chiesto di accogliere o respingere la nuova formula proposta da FIR, accolta tutte le intervenute e comunicata a tutte le iscritte prima della delibera di Consiglio Federale.
È allo stesso modo singolare constatare che si lamenti “un livellamento verso il basso” del massimo campionato, quando progettualità e contributi economici erogati da FIR alle Società vanno evidentemente in opposta direzione.
La Riunione di Verona del giugno 2021 con il pieno coinvolgimento dei Club nell’Alto Livello, e il più recente inserimento dei migliori prospetti italiani delle Accademie U23 presso le Società della Serie A Elite, rappresentano due tappe primarie di un processo evolutivo del massimo campionato e del progetto formativo d’élite che ha sin da subito trovato la sistematica contrapposizione dei Club firmatari.
Analoga opposizione presso queste Società ha trovato la richiesta di FIR di voler garantire ai propri investimenti una destinazione d’utilizzo mirata, funzionale allo sviluppo olistico del sistema-campionato.
Ogni riunione organizzata in presenza o da remoto da FIR con i Club – trenta dall’avvio del corrente mandato consiliare, cui si aggiungono le numerose riunioni dedicate con il settore arbitrale – ha avuto e avrà precisamente il fine di condividere e lavorare sinergicamente alla miglior evoluzione sportiva, organizzativa e commerciale del massimo campionato, in evidente antitesi all’unilateralità contestata.
La FIR continuerà ad operare nell’interesse del torneo, delle Società che vi partecipano, degli atleti, della Nazionale e dell’intero movimento, la cui sostenibilità è inscindibilmente connessa alla partecipazione italiana all’attività internazionale, e ai ricavi che da essa derivano.
Ma non finisce qui, perchè il Presidente Marzio Innocenti in un’intervista rilasciata a Roberto Marelli, ha candidamente ammesso che sapeva già che la riunione di Vicenza sarebbe stata un flop e che si sarebbero presentate sole 3 squadre, ma l’ha voluta fare lo stesso. Per poi dire, aggiungiamo noi, “manco siete venuti”.
Insomma un modo per dire: ho ragione. Ma pur sapendo della ‘fronda’ in atto, non si è preoccupato di chiamare i 6 presidenti del massimo campionato per tentare una mediazione. Sei società che, fatti i conti della serva, versano al rugby italiano più o meno 10 milioni a stagione a fronte di pochi spiccioli del contributo Fir a testa. Presidenti che meritano a nostro avviso più rispetto.
Sui restanti deliri di investimenti e progettualità stendiamo un velo pietoso: i contribuiti ai club sono calati rispetto a 5 anni fa, la progettualità la vedono solo loro.
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