L’accusa al Direttore Generale del Petrarca Vittorio Munari è risuonata come una bestemmia in chiesa, durante la presentazione del massimo campionato italiano in quel di Milano, uscita fragorosa dalla bocca del Presidente federale Marzio Innocenti. “Io ho qui due articoli uno del 2021 e l’altro del 2020 – ha spiegato il Presidente – in cui colui che ha promosso in mezzo alle società questa protesta, cioè Vittorio Munari, sul campionato ad 8, chiede il campionato a 8. Il problema è che chi porta avanti questa posizione da anni, anni e anni, una volta che facciamo questo tipo di riforma, viene fuori la protesta: quando parlo di serietà parlo di questo”. Ora, senza voler prendere le difese di Munari che manco ci sta simpatico, non avendoci mai risposto al telefono, ci sembra paradossale che Innocenti tiri fuori articoli del 2020 e del 2021, senza tener conto che nel frattempo ci siamo messi alle spalle una pandemia. Perchè se ci mettiamo noi a fare questa operazione, con il suo programma elettorale in mano, troveremo solo contraddizioni. Tranne che per il campionato perchè, in effetti, Innocenti ha sempre detto di voler ridurre le squadre. Però il Presidente non puo’ vantarsi dell’unica parola mantenuta e non lo puo’ fare proprio con Munari, esponente di punta di quel Petrarca a cui Innocenti aveva promesso la Franchigia, chiave di volta per vincere le elezioni al traino della società del presidente Banzato. Aggiungiamo che dal 2021 ad oggi tante cose sono cambiante, tanti equilibri si sono spostati e la politica, anche quella sportiva, è liquida e si adatta ai tempi. E’ vero che Munari, e non solo lui, aveva chiesto una riduzione delle squadre, ma condizionato ad un inserimento di attività internazionale. Questo Innocenti lo omette. Dunque il Presidente ha scelto il terreno dello scontro in risposta alla richiesta delle società di qualche giorno fa. Nessuna apertura se non di facciata con il solito “siamo disponibili ad ascoltare”. Come la Fir in verità ha quasi sempre fatto per poi decidere in autonomia.
Per il resto la presentazione del campionato ha messo in luce altre contraddizioni che ci hanno lasciato con l’amaro in bocca. Ma andiamo con ordine: Innocenti, apparso in affanno anche fisico, ha parlato di un rugby internazionale, facendo riferimento alla due Franchigie “che è un rugby di alto livello, altissimo livello, che riguarda atleti professionisti, staff professionisti. Abbiamo un rugby domestico che deve mirare a quello”. Dunque, se l’italiano lo capiamo ancora, il Presidente ha definito il rugby domestico poco più che attività per dilettanti. E probabilmente ha pure ragione. Ma fare questa affermazione davanti al rappresentante di Dazn che tramette il prodotto, ci è sembrato ‘tafazziano’. Ma a proposito dei broadcaster, abbiamo notato un’altra stortura. Quando ha preso la parola il ritrovato Direttore del Torneo Marco Aloi, abbiamo dovuto sentire dalla viva voce un’ammissione che ci lasciati di sasso. Aloi ha ringraziato Luca Pezzini, responsabile delle relazioni esterne della Fir per il lavoro “fatto l’anno scorso sui broadcaster e che continua a fare, grazie al quale abbiamo ottenuto il palcoscenico di Raidue”. Ma non finisce qua perchè ai ringraziamenti di Aloi ha fatto eco Andrea Cimbrico, Responsabile della comunicazione, che ha definito Luca Pezzini “il nostro agente all’Avana o a Saxa Rubra”.
Insomma un Direttore del Torneo che guadagna 80mila euro l’anno, un Responsabile della Comunicazione, dipendente della Federazione a cifre che non posso essere quelle di un metalmeccanico e noi dobbiamo affidarci ai ‘buoni uffici’ o alle ‘entrature giuste’ del Responsabile delle relazioni esterne per parlare con i broadcaster. Tra l’altro Pezzini non ci risulta al di sopra ‘gerarchicamente’ ad Aloi e Cimbrico e, per per quanto ci risulta, nemmeno sotto il punto di vista della retribuzione. Un lavoro, quello di parlare con le Tv che, tra le altre cose, fu affidato tempo fa a Claudio Tinari, uscito velocemente dai radar federali. Dunque questo significa che non c’è un rapporto consolidato della Rai con la Fir ma con Luca Pezzini, buon per lui sia chiaro, ma la stortura rimane. Se domani Luca Pezzini dovesse passare a guidare le Relazioni Esterne di altra federazione o di Enel, per fare un esempio, il rugby non andrebbe più sulla Rai? Per chiudere con Marco Aloi, abbiamo trovato il suo intervento davvero insulso. Sempre le stesse cose: la finale della scorsa stagione, che continua a ‘vendersi’ come grande successo (grazie a Pezzini) e la crescita che verrà. Si è vantato di Dazn che in realtà si è ritrovato dopo che la piattaforma streaming ha acquisito Eleven Sports. Pero’ non ha detto quanti sono gli abbonamenti che garantisce il mondo del rugby alla piattaforma e quanto versa la piattaforma nelle casse del campionato, considerato che la produzione la pagano i club e la Fir. E adesso che ci siamo: è lecito sapere quanto valgono i diritti tv del campionato ceduti alla Rai? Domande che sono destinate a rimare inevase.
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