Nella giornata di ieri si sarebbe dovuto discutere il ricorso congiunto di Petrarca e Rovigo in relazione alle 62 squalifiche comminate dal Giudice Sportivo a seguito del derby tra le due squadre del 15 settembre (qui). Ebbene, secondo quanto ha potuto appurare Pianetarugby.it, la Corte Sportiva d’Appello ha ritenuto illegittime le squalifiche e ha chiesto un rinvio. Proprio come anticipato da questo portale (qui), la strada ‘giuridica’ che ha portato alla squalifica di tutti i tesserati delle due liste non è percorribile.
Achille Reali ha convenuto che il referto non indica i giocatori che hanno partecipato alla rissa/baruffa (fate un pò voi) e quindi le squalifiche non possono essere comminate in base ad una generica responsabilità che non è accertata. Per questo motivo ha chiesto l’acquisizione del filmato. Ora, premesso che in base al filmato le squalifiche caleranno drasticamente, la decisione ci lascia comunque perplessi, per due motivi che vi spieghiamo.
Il primo: qualora il Giudice Sportivo si fosse attenuto al referto, avrebbe squalificato due giocatori, le società non avrebbero fatto ricorso e tutto sarebbe finito con il primo grado di giudizio. Ma sappiamo tutti come è andata: clamore mediatico e rischio di “sommossa popolare” a Padova e Rovigo. Oltre alla crisi di comunicazione che ha travolto il presidente, il quale sul tema non si è mai pronunciato, preoccupato di rimanerci impelagato. Per questo motivo c’è stato l’Appello che ha preso una piega insolita. Perchè nel frattempo sono spuntate le immagini della ‘baruffa’ che hanno fatto il giro del mondo (potete visionarlo qui). Insomma: c’è una ‘prova’ di cui Reali non puo’ non tenere conto, anche per salvare il salvabile. Ma adesso viene il bello.
C’è un secondo motivo di perplessità: fatta la premessa appena illustrata, ora andrebbe chiarito se la prova tv sia ammissibile. A regolare l’utilizzo delle immagini è l’articolo 41 del Regolamento di Giustizia Sportiva (reperibile qui), che vi riportiamo integralmente.
Art. 41 – PROVA TELEVISIVA
Gli organi di giustizia la facoltà di utilizzare, in ogni stato e grado del giudizio nel rispetto delle disposizioni procedimentali, riprese televisive o filmati preferibilmente effettuate dal Television Match Official (TMO) qualora presente, le quali offrono piena grazie a tecniche documentale nelle seguenti ipotesi:
A) Qualora tale documentazione sei idonea a dimostrare che gli atti redatti dall’arbitro dal commissario di campo indicano quali ammonito espulso persona diversa da quella che abbia commesso il fatto determinante la munizioni un’espulsione;
B) Qualora tale documentazione concerne fatti violenti volontariamente commessi a gioco fermo o estraneo all’azione di gioco non rilevato degli ufficiali caro muco che abbiamo causato lesioni gravi o gravissime
C) Qualora tale documentazione concetti violenti commessi in occasione della gara da soggetti non partecipanti acustica mente alla gara
D) I fatti di cui a alle lettere B) e C) debbono essere contestati specificatamente con procedimento di cui agli articoli Art 56 e ss.
E) Il fatto non risulta da referto arbitrale s’intende come fatto non rilevato dall’ ufficiale di gara
Dunque andiamo per ordine: non è il caso del comma A, ma potrebbe essere il caso B “ fatti violenti volontariamente commessi a gioco fermo o estraneo all’azione di gioco non rilevato degli ufficiali o comunque che abbiamo causato lesioni gravi o gravissime”. Ma è ‘tirato’ per i capelli perchè nel referto l’arbitro Merli ha chiarito di non aver visto altre condotte violente e non siamo in presenza di lesioni gravi o gravissime.
Il comma B parla di fatti “non rilevati dagli ufficiali”. Gli ufficiali invece hanno rilevato e lo hanno pure scritto, giudicando il tutto di poco conto. A torto? A ragione? Questo è un altro tema. In soccorso a quanto asseriamo arriva il comma E che chiarisce “Il fatto non risulta da referto arbitrale s’intende come fatto non rilevato dall’ ufficiale di gara”. Mentre abbiamo appurato che dal referto il fatto è rilevato e giudicato. E allora perchè la prova tv? Anche in questo caso le ipotesi sono due e succulente.
Il giudice di Appello vuole pilatescamente accontentare tutti e sta trovato la strada ‘giuridicamente’ più idonea. Il fine è quello di non sconfessare per intero la decisione del GS sopratutto per non far venir meno il concetto di tolleranza zero. E lo capiamo pur non condividendolo nella forma. Ma ciò che ci lascia perplessi è l’accettazione dell’acquisizione del filmato da parte delle società. A questo punto ci viene da pensare che Petrarca e Rovigo vogliano chiudere la storia velocemente e con ‘reciproca soddisfazione’. Le squalifiche non hanno impatto sul campionato, in quanto già scontate, e il fine del ricorso è quello di non gravare della recidiva i tesserati. E 5 squalificati per parte potrebbe essere un giusto compromesso. Il secondo pensiero è più subdolo e non ce ne vogliano i rispettivi avvocati: non contestare la prova tv, per poi ricorre al terzo grado di giudizio. Sarebbe fantastico e geniale.
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