Gira sul web la clamorosa decisione del Giudice Sportivo regionale che ha squalificato per un anno e mezzo l’allenatore dell’under 16 del Valorugby per aver mancato di rispetto all’arbitro e c ose di questo tipo. Sul tema torneremo a breve. Ma la cosa che ci ha lasciato di stucco è rappresentata dai 300 euro di multa al Valorugby a causa del “Pubblico offensivo” durante la partita giocata in trasferta con il Bologna. La cosa ci ha incuriosito e ci siamo messi alla caccia dei presenti per capire cosa fosse accaduto. Ebbene qualcosa non torna. Da Reggio Emilia a Bologna sono circa 80 km, che non hanno incentivato un esodo per una partita tra 16enni, tra l’altro nemmeno valida per il mondiale di categoria, in aggiunta la domenica mattina. Tutt’altro: gli scalmanati ultras dell’under 16 del Valorugby, riferiscono anche da fonti bolognesi, erano circa 30. In pratica 30 poveracci ( chi scrive è un papà attento e presente, quindi cogliete l’ironia), che si sono alzati presto per vedere i figli giocare, rinunciando ai piaceri di una domenica mattina a crogiolarsi a letto dopo una settimana a lavoro.
Di questi 30, uno sparuto gruppo ha inveito contro l’arbitro per qualche decisione dubbia. Nulla di clamoroso: qualche invito ad una visita specialistica per la vista, qualche raccomandazione ad essere più attento. Nulla che non si veda su ogni campo, compresi quelli delle parrocchie, dove l’ammonizione avviene con l’ostentazione del Santino del Patrono. Ma cio’ che ci lascia perplessi è capire come abbia fatto l’arbitro ad essere certo che le presunte offese siano arrivate da sostenitori del Valorugby: avrà chiesto il documento a tutti? Noi una multa del genere sui comunicati del Gs non la ricordiamo da tempo. Basti pensare che nel dispositivo del Gs sulla famigerata partita dei 62 squalificati, non vi è traccia di multe per “Pubblico offensivo” e vi possiamo assicurare che guardando il video, qualche improperio ben assestato all’arbitro, a fare da sottofondo alle immagini, si è sentito distinto. Dunque ci chiediamo e vi chiediamo se è normale che una società deve ritrovarsi sul groppone 300 euro di multa per una cosa del genere. Forse stiamo perdendo il senso della misura: lo stanno perdendo gli arbitri e lo stanno perdendo gli organi di giustizia. Perchè siamo d’accordo sulla tolleranza zero, ma nemmeno possiamo pensare che il rugby debba uno sport praticato da educande destinate alla clausura.
Ma non finisce qui, perchè durante la partita, l’arbitro in questione il signor Scannavini ha espulso il tecnico dei Diavoli Antonio Zanichelli, impegnato nel ruolo di giudice di linea. La decisione è stata presa per le proteste del tecnico ad una decisione del direttore di gara. L’arbitro nel suo referto avrà descritto scene da far west considerato che Zanichelli si è beccato 1 anno e mezzo di squalifica. Oltre alle proteste, all’allenatore sono state contestate le offese, le minacce ed è stato accusato di non essere uscito dal campo dopo l’espulsione. Anche qui qualcosa non torna: un anno e mezzo di squalifica si da per cose serie, molto serie, ma le evidenze raccontateci dai presenti sembrano andare in direzione opposta. Davanti ad un soggetto così pericoloso che merita un anno e mezzo e ad un pubblico offensivo, l’arbitro doveva decretare la fine della partita e consegnarne l’esito alla giustizia sportiva. Cosa che invece non è accaduta: come mai? Ci sarà forse un referto del Pronto Soccorso a certificare un’aggressione all’arbitro tale da giustificare un anno e mezzo di squalifica?
Anche in questo caso la tolleranza zero ci sembra una stupidaggine e siamo curiosi di leggere il referto che, ve lo assicuriamo, stiamo cercando. E ci sembra una stupidaggine perchè il Gs Mario Barbieri nello stesso comunicato sanziona un giocatore espulso, reo di aver dato un pugno ad un avversario, con il minimo edittale: 2 settimane di squalifica su un massimo di 6 mesi possibili. Inoltre spulciando i comunicati che riguardano la serie C, oltre a non trovare sanzioni per “Pubblico offensivo”, troviamo sanzioni per sole due settimane per “offese all’arbitro”. Mentre tra i casi simili ricordiamo l’interdizione per 60 giorni di Gianluca Guidi, reo secondo l’arbitro di proteste e atteggiamento irriguardoso e quello di Fabrizio Gaetaniello della scorsa stagione quando era alla guida della Lions Amaranto, squalificato per una settimana. Lo diciamo subito: a pesare c’è l’accusa di aver minacciato l’arbitro e per questo ribadiamo che a quel punto avrebbe dovuto fischiare la fine. Mentre la partita è stata portata a compimento senza problemi tanto che l’allenatore del Valoirugby a fine partita si è preoccupato di chiedere all’arbitro spiegazioni sull’accaduto per capire i motivi dell’espulsione. Ma su questo dettaglio stendiamo un velo pietoso.
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