Lanciamo la sfida alla Fir nelle persone del Presidente Marzio Innocenti e del suo Vice Antonio Luisi: attendiamo querela. Adesso basta. Non spossiamo permettere che le cose federali diventino una continua campagna elettorale, che il racconto sia sempre uno storytelling che nulla ha a che fare con la realtà. Quindi, vogliamo andare in un’aula di tribunale per tirare fuori i documenti. Non le fonti: nessuno potrà chiedercele, ma i documenti si. E ci sarà da divertirsi. Ormai l’obiettivo principale del numero 1 federale e del suo vice è quello di ‘smentire’ ciò che scrive Pianetarugby. Ovviamente senza portare uno straccio di prova. Un giudice stabilirà chi ha ragione.
L’ultima ‘sparata’ è del vicepresidente Antonio Luisi, quello che alle scorse elezioni non si capiva da che parte fosse, con un’intervista rilasciata al più importante e seguito sito del movimento rugbystico italiano. Un’intervista che racconta di un mondo che non esiste in relazione al campionato di Elite. Ancora una volta quando c’è da dirla grossa Marzio Innocenti si defila, come ha fatto con al questione degli Under 23, e manda avanti gli altri. Evitando così di metterci la faccia.
Nella su prima risposta Luisi afferma in merito ai club della Sere A Elite: “Da parte della FIR c’è sempre stata la disponibilità ad interloquire”. Una disponibilità così sincera che tutti ricorderanno gli stracci volati tra Innocenti e Munari e tra Innocenti e la maggioranza dei club nel corso di diverse riunioni, di una in particolare, rispetto alla quale vi abbiamo informati qui, una riunione in cui emerse chiaramente che le società non gradivano le decisioni calate dall’alto. Altro che disponibilità verrebbe da chiedere a Luisi, quando non più di tre settimane fa il suo presidente ha detto che non aveva tempo per i club di Élite, finalmente uniti.
Luisi poi afferma: “Le uniche cose su cui non è possibile discutere sono quelle che mettono in discussione la struttura attuale del rugby italiano, quindi la partecipazione all’URC”. In pratica accusa le società di Elite di una cosa mai detta. E sfido chiunque a trovare un’intervista o un documento in cui i club chiedono di uscire da URC. Se Luisi ha un documento del genere lo porti in tribunale, altrimenti sono parole spese al vento (quello che lui spera sia favorevole a Innocenti).
Capitolo Elite Cup: Luisi continua ad affermare che l’attuale formula è stata logica conseguenza della mancata collaborazione delle società. In realtà le società tutte, spiegarono, ognuno per i proprio motivi, che la Coppa così strutturata non poteva stare in piedi. Alcuni per motivi economici, altri per motivi logistici, altri ancora per motivi tecnici Non era semplicemente il momento, pur condividendo l’impostazione di un torneo legato ai migliori prospetti. La Élite Cup non ha questi presupposti. Oltre ad essere attività non ufficiale. Ma niente: anche in questo caso altro che disponibilità e collaborazione. E’ lo stesso Luisi a tradirsi e a dire “siamo andati avanti per la nostra strada trovandoci alla fine con 5 squadre iscritte”.
L’apoteosi si raggiungere con il tema ‘Under 23’! Luisi afferma che “La nascita delle Accademie è stata ed è una necessità per garantire ai nostri migliori giovani, che magari vengono da club di periferie o comunque con difficoltà organizzative, un percorso di crescita adeguato alle loro aspettative e potenzialità”, in pratica un riconoscimento importante alla “Federascione” tanto bistrattata e l’ammissione definitiva che tutte le affermazioni fatte in campagna elettorale dal ‘suo’ presidente si sono rivelate delle bugie! A proposito: perchè non parlare dei Poli? Forse perchè il progetto dopo solo un anno si e’ visto tagliare drasticamente i fondi?
In buona sostanza ora la Fir chiede ai club di riprendersi quei giocatori che solo uno o due anni fa sono stati ‘scippati’ perchè reputati adatti alle Accademie di Franchigia e quindi all’URC, proprio mentre i club dicevano che in realtà a quel livello non erano pronti, fatta eccezione per 3/4 elementi (che, infatti, pur comparendo nella lista dei dodici, hanno già il contratto in franchigia). Ecco ancora una volta la disponibilità e la collaborazione chiesta da Fir. Ora molti ragazzi sono stati lasciati per strada e Fir dice che è per ‘restituirli’ al campionato. Insomma: sappiamo bene che in Italia si legge poco, molti si limitano ai titoli, ma noi non abbiamo l’anello al naso. E siamo fiduciosi che molti altri abbiano un po’ di memoria.
La chiusura dell’intervista è sul campionato. Luisi dice che sono stati fatti “importanti passi in avanti”. Quali li vede solo lui. Cita Rai e Dazn, però non ci dice se la visibilità di cui parla fa uscire o fa entrare soldi. Per esempio Dazn quanto versa alla Fir e la Fir quanto spende per produrre le partite? Soldi, ricordiamo, fatti passare come contributo ai club.
Luisi dimostra di vivere nel fantastico mondo delle favole quando poi afferma che “dall’incontro di Verona del 10 giugno 2021 la frequenza delle riunioni tematiche è stata continua, a volte con discussioni accese ma costruttive”. In pratica non si è accorto che tutti i club dell’Elite, anche quelli apparentemente più vicini, sono ormai ipercritici. A Luisi sfugge che nelle ultime riunioni sono volati stracci e parole grosse. Eppure lui c’era quasi sempre.
In ultimo: si dice che i club di Serie A Elite si dividono 2,5 milioni di euro. Vale a dire 277 mila euro a testa. Ora, o ci porta il dettaglio oppure mente. Ve lo anticipiamo: il dettaglio dice altro. Per esempio nelle casse del Rovigo e del Petrarca entrano meno di 100mila euro. Poi se nei due milioni e mezzo la Fir ci mette anche, per esempio, gli 80 mila che da a Aloi (e non ai club) oppure il costo delle produzioni che gestisce in proprio, vale tutto. Nelle casse dei 9 club entra meno della metà rispetto a quanto dichiarato da Antonio Luisi come potete verificare qui.
Ora se davvero Innocenti e Luisi vogliono dimostrare di saper governare il movimento senza temere le elezioni, devono prendere una decisione drastica: togliere i fantomatici 2,5 milioni ai Club di Elite e distribuirli alle società della Serie A e della Serie B. Senza continuare a dire che la Fir mantiene il massimo campionato: sono i club che lo mantengono e chi afferma il contrario mente sapendo di mentire. Ma tanto non succederà: ai vertici federali conviene di più lasciare così le cose per poi usare il tema per dividere il movimento. Usare la tecnica del divide et impera in campagna elettorale ha sempre il suo perchè.
Infatti il fedele vice presidente dice “ogni euro concesso alla serie A Élite viene sottratto ai restanti club e non consente di investire e sostenere come si dovrebbe, lo sviluppo e la crescita a 360* …” miele per le orecchie di quei club di serie minore che fanno tanta fatica a sbarcare il lunario. E’ tanto falso quanto grave che queste cose le dica un alto esponente di Fir. Quella Fir che dalla scorsa stagione non può nemmeno dire di non sapere perché ha ottenuto i bilanci dai club d’élite. Quindi, calcolatrice alla mano, e’ in grado di spiegare quanti milioni di euro mettono nel movimento i presidenti del massimo campionato e che percentuale rappresenta il contributo fir. Gianni Rodari ha detto: “fu cambiato l’ordine degli anelli, ma la catena rimase una catena”.
Noi ci chiediamo il senso dell’intervista a due giorni dalla pensante sconfitta in Irlanda. Abbiamo la risposta: spostare l’attenzione. Lo facevamo quando portavamo i calzoni corti.
Per la querela lasciamo la pec: info@pec.massimogallo.it. Non vogliamo far spendere soldi al movimento per inviare la raccomandata. Con un avviso: l’ultimo che l’ha usata è stato radiato.
PS. A proposito: vi abbiamo raccontato dell’aumento di compenso di Marzio Innocenti. Antonio Luisi nella prossima intervista sarebbe disposto a dirci quanto incassa per i suoi incarichi in Fir? Parliamo di cose serie non di aria fritta.
Vi lasciamo qualche sana lettura, frutto di documenti e fatti, non fantasie!
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