La notizia rischiava di passare inosservata, ma la periodica consultazione delle decisioni della giustizia sportiva continua a riservare sorprese. Lo scorso 22 febbraio sul sito della Fir appare il dispositivo di una sentenza del Tribunale federale, nella persona del Presidente, avvocato Enzo Paolini. Le motivazioni, si legge, entro i termini. Il dispositivo ve lo facciamo leggere tutto:
Il Tribunale Federale rigetta la richiesta di audizione formulata dalla difesa. Ritiene raggiunta la prova della violazione delle norme contestate e, ai sensi dell’art. 20.2 e 24.1 lett. a) considerate le attenuanti applicabili di cui all’art. 11 del RG, condanna Lorigiola Fulvio a mesi 3 di interdizione e la società Petrarca Rugby alla sanzione pecuniaria di € 275,00.
Due righe per sapere 4 cose: il Tribunale non ha voluto sentire nessuno a garanzia della difesa. Nemmeno Lorigiola. Ha detto di aver raggiunto la prova senza ammettere repliche e ha comminato 3 mesi di squalifica: il massimo possibile per il Tribunale federale, ma insufficiente per produrre ricorso davanti al CONI (sotto i tre mesi non è possibile). Inoltre ha multato il Petrarca per 275 euro. Un capolavoro.
Solo in Corea del Nord non si da la possibilità all’accusato di poter dire la sua. E lo sappiamo che la giustizia sportiva ha regole tutte sue, ma ci sono modi e modi. Siamo in attesa di capire le motivazioni perchè l’oggetto del contendere lo sappiamo.
Fulvio Lorigiola dopo le 60 squalifiche comminate ai giocatori di Rovigo e Petrarca, rilasciò una dichiarazione ad un giornale veneto. Poche parole per stigmatizzare una decisione assurda, come poi acclarato con la riforma di quella sentenza: 10 squalificati grazie alla collaborazione delle due società. In buona sostanza Lorigiola disse, più o meno, che la Fir così non ci faceva bella figura. Nulla di scandaloso. L’altra accusa era di aver rivelato, non si capisce a chi, il contenuto dell’udienza del 5 ottobre. Come se all’udienza fosse stato presente solo il legale del Petrarca. Per la questione della dichiarazione dobbiamo evincere che sia stato assolto, non trovando richiami all’articolo 21.1, applicato in caso di dichiarazioni lesive. In attesa delle motivazioni possiamo pensare che anche Pennisi abbia convenuto che la Fir non abbia fatto bella figura.
Ebbene Lorigiola è stato squalificato per aver violato l’articolo 20.2 vale a dire aver divulgato a terzi il contenuto di un procedimento, e il 24.1 lettera A, aver non aver prodotto e/o falsificato documenti richiesti dagli Organi federali. Siamo all’apoteosi. Ora siamo curiosio di leggere le motivazioni e di sapere quale sia la prova acquisita senza aver ascoltato il diretto interessato.
Ovviamente la sentenza non poteva essere di ‘condanna’ anche alla luce di un passaggio che vi riportiamo e che è contenuta nell’informazione di deferimento inviata da Pennisi a Lorigiola e che Pianetarugby.it è riuscito ad avere: “A chi e con quale modalità ha comunicato quanto occorso nel corso e a seguito dell’udienza del 5 ottobre 2023 avanti la Corte federale d’appello? Può offrire prova delle relative comunicazioni e in caso positivo darne evidenza a questo ufficio?”, la domanda del Procuratore.
In pratica Pennisi da per scontato che Lorigiola abbia parlato con qualcuno e vuole sapere con chi e con quali modalità. Non si tratta più di confronto tra accusa e difesa ma di ‘confessare’ un illecito a prescindere se sia stato commesso. Applausi e sipario!
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