In occasione della partita della Nazionale italiana contro la Scozia del Torneo delle Sei Nazioni, Massimo Giovanelli ha presentato la sua candidatura ufficiale alla Presidenza della Federazione Italiana Rugby, sostenuto dal movimento L’Italia del Rugby. Le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo FIR si terranno probabilmente nel corso dell’autunno 2024. Il suo programma elettorale affronta il rugby a 360°, ma il sogno è di dare al rugby italiano una nuova casa.
Massimo Giovanelli è considerato una leggenda del rugby italiano, per la sua lunga carriera, terminata solo con il raggiungimento dei 40 anni, e per i grandi traguardi sportivi conquistati. Non gli sono bastati numeri d’eccezione in Nazionale, quali le 37 presenze da Capitano, le 60 convocazioni come terza linea, le 3 Coppe del Mondo disputate e la prima storica partecipazione al Torneo delle Sei Nazioni. Né la sua carriera successiva da dirigente sportivo. Oggi, infatti, ha deciso di ribadire la sua vocazione per questo sport, spronato dalla volontà di costruire un nuovo futuro per il rugby italiano.
La sua candidatura è stata presentata ufficialmente questa mattina nel corso della conferenza stampa indetta da L’Italia del Rugby e tenutasi presso l’hotel Radisson Blu Ghr a Roma prima della partita Italia-Scozia. La scelta non è casuale: proprio contro la Scozia infatti, nel 2000, Giovanelli aveva guidato l’Italia all’esordio, vittorioso, nel 6 Nazioni.
La decisione arriva dopo un lungo periodo di osservazione e di riflessione sullo stato di salute della disciplina in Italia: “Sono convinto che il rugby italiano meriti un futuro più glorioso, per questo però è necessario un cambiamento di rotta con un intervento capillare che parta dall’ascolto dei bisogni e delle problematiche dei protagonisti del nostro sport”, afferma Giovanelli.
Durante la conferenza stampa, Giovanelli ha presentato il suo programma elettorale composto da 10 punti che affrontano i problemi del rugby a 360°: dal rilancio dei campionati alla formazione delle figure chiave, dagli investimenti per le infrastrutture alla promozione per attirare nuovi tesserati e raggiungere nuovi traguardi come la qualificazione olimpica. Particolare attenzione al rugby femminile e allo sviluppo del grande potenziale del rugby nelle regioni del sud. Il sogno: ridare una casa al rugby italiano riqualificando lo stadio Flaminio o costruendo una nuova struttura.
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