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Rugby – Innocenti scarica Lamaro

Mar 20, 2024
Garbisi

Garbisi

Nella giornata di ieri Marzio Innocenti con un post sulla sua pagina ufficiale ha preso posizione rispetto alle dichiarazioni del capitano della Nazionale Michele Lamaro rilasciate nel dopo partita di Italia – Galles. Il Capitano aveva lamentato “situazione indegne” subite in Galles.  “Alcune squadre ancora non ci rispettano. Il Galles non ci ha rispettato completamente, almeno nelle dichiarazioni prepartita, ed è la prova che dobbiamo ancora costruire qualcosa di solido”.

Questa la netta presa di posizione di Lamaro che poi aveva rincarato la dose. “In Galles ci sono state diverse, piccole situazioni spiacevoli, indegne di un Paese ospitante. In settimana ci hanno bombardato di ‘sono bravi, ma non si illudano, a Cardiff non si passa’. Poi, durante il riscaldamento, ci hanno detto che saremmo dovuti rientrare negli spogliatoi 15 minuti prima degli inni, ben in anticipo rispetto al solito. Abbiamo obbedito. Salvo vedere i gallesi in campo almeno 5 minuti più di noi”. Non solo, Lamaro ha poi spiegato che gli accompagnatori (spesso familiari stretti) si sono dovuti accontentare dei biglietti di curva e nessuno è stato ammesso al terzo tempo.

Accuse precise e circostanziate e verificabili, che sarebbero dovute essere sostenute, soprattutto per dare forza alla posizione del Capitano degli azzurri, cioè colui che guida in campo un gruppo di ragazzi che ci ha fatto sentire orgogliosi della Nazionale e del nostro Paese al cospetto di ‘potenze’ ritenute da sempre più avanti rugbisticamente parlando. E invece il Presidente della Federazione Rugby che ha fatto? Lo ha zittito pubblicamente, ecco il testo:

“Con The Welsh Rugby Union siamo legati da una splendida relazione, basata sul comune amore per il Gioco. Come due anni fa, l’accoglienza che ci è stata riservata è stata tra le più calorose e amichevoli che abbia sperimentato nella mia vita di rugbista. Nel mio percorso di Presidente della Federazione Italiana Rugby ho assistito a due vittorie dell’Italia al Principality: la sportività e la cultura rugbstica gallese non hanno paragoni tra i dirigenti ed il pubblico. Tra giocatori ovviamente a caldo si vivono altre emozioni e cose anche tutto sommato superabili diventano oggetto di irritazione e dichiarazioni potenzialmente polemiche.

Il nostro Capitano voleva mettere in evidenza che abbiamo ancora molta strada e vittorie da fare prima che le altre squadre accettino la sconfitta con l’Italia come una possibilità non così remota. Dal prossimo anno metteremo in palio la Carwyn James-Roy Bish Cup, dedicata a due grandi gallesi e uomini di rugby che hanno contribuito così profondamente allo sviluppo del rugby italiano: una testimonianza concreta degli indissolubili legami di amicizia che ci uniscono”.

Ovviamente sotto al post i commenti di critica alla posizione del Presidente si sprecano. E i più non si spiegano tale accanimento nei confronti di Lamaro. Ma noi siamo qui per questo e ve lo spieghiamo volentieri. Marzio Innocenti non fa nulla che non sia funzionale al suo interesse, che lui ritiene coincida con quello del movimento. Mentre è solamente personale. Vi ricordate il ‘cazziatone’ a Crowley reo di essersi lamentato dell’arbitro dopo Italia – Galles dell’anno scorso? Il Ct tuonò contro il direttore di gara chiedendo rispetto. Lo fece portando ad esempio alcune decisioni prese dall’arbitro. Crowley non lo disse chiaramente ma fece intendere che per il Galles ci fosse stato un occhio di riguardo.

Marzio Innocenti non perse occasione per andare contro il suo allenatore pubblicamente: “Non voglio più sentire nessuno lamentarsi. Concentriamoci piuttosto sulla partita di sabato a Edimburgo: vogliamo continuare a crescere”, le parole del Presidente. Crowley era già in uscita e Innocenti lo sacrificò sull’altare della convenienza: in palio c’era l’interlocuzione con i vertici arbitrali per la designazione di Andrea Piardi al Sei Nazioni, puntualmente avvenuta e che il Presidente si è ‘rivenduto’ come sua operazione. Come è andata realmente già ve lo abbiamo spiegato e il merito non è di Innocenti. In più il Presidente stava già lavorando per avvicinarsi quanto più possibile ai gallesi, da sempre critici rispetto alla partecipazione dell’Italia al Sei Nazioni.

Questa volta a fare le spese della cinica politica di Marzio Innocenti è stato Michele Lamaro (avendo preso atto in questi anni delle dinamiche “russe” dei vertici federali, viene da chiederci se al prossimo Sei Nazioni Lamaro sarà ancora capitano…) Anche questa volta, guarda un po’, a difesa dei gallesi. Il motivo è semplice: sono iniziate le grandi manovre. Nei prossimi mesi si dovranno rinnovare le cariche che contano in seno a World Rugby e si corre per la presidenza del Sei Nazioni. Per questo motivo gli ‘attori’ internazionali hanno iniziato una serie di incontri e di operazioni di diplomazia per definire le alleanze.

Marzio Innocenti ambisce ad un posto che conta per poter continuare ad alimentare le proprie ambizioni e la poltrona a cui punta è quella della presidenza del Sei Nazioni. Un traguardo possibile: in 24 anni non è mai accaduto e sarebbero maturi i tempi per assegnare l’incarico all’Italia. Anche perchè in passato la presidenza fu offerta a Gavazzi che rifiutò. Per ottenere l’incarico, Innocenti dunque si è inserito nella partita e sarebbe disposto ad appoggiare le scelte delle Union dell’emisfero nord in World Rugby in cambio dell’appoggio per la presidenza del Sei Nazioni.

E Lamaro, ignaro di tutto ciò’, si è permesso di rompere le uova nel paniere per difendere la squadra di cui è capitano. Per inciso: la squadra si chiama Italia. Pensate un po’ che affronto. Marzio Innocenti quindi, dopo averlo ripreso, si è dovuto affrettare a ‘smentire’ e ‘precisare’ le parole del Capitano: cose dell’altro mondo. Ma tanto non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Pensate che dopo un ottimo Sei Nazioni, la Nazionale Under 20, sabato scorso di primissima mattina si è dovuta sorbire le ire del Presidente in videoconferenza, per la partita persa la sera prima. Pare che Innocenti abbia detto ai ragazzi di essere lo specchio della scarsa qualità dei club di provenienza. Inutile dire che i ragazzi, tra i 18 e i 20 anni, non l’hanno presa bene.

E, non ce lo diranno perché in questa fase tutti restano coperti per non rischiare rappresaglie, ma ci piacerebbe sapere cosa pensano tutti gli uomini, tecnici e politici incaricati di gestire il gruppo under 20, di questi interventi a gamba tesa del numero uno federale che ci paiono piuttosto estranei alle logiche che caratterizzano  qualsiasi contesto organizzativo di crescita ben strutturato.