Ha del clamoroso quanto affermato dal Direttore del Torneo Marco Aloi nel corso della riunione tra Federazione e società di ieri. All’incontro, a cui ha partecipato il Presidente Innocenti, che ha potuto ascoltare dal vivo quanto detto, ha preso parte anche Daniele Pacini. Ebbene quando Marzio Innocenti ha chiesto ai club cosa proponessero per lo sviluppo del campionato, si è ritrovato travolto dal fuoco di fila dei presenti. In maniera unanime i rappresentanti dei club hanno fatto notare che per lo sviluppo c’è un professionista lautamente pagato che, dal suo insediamento, non ha portato un lira alle società
Marco Aloi ha provato a giustificarsi, ammettendo di non aver frequentato molto i club, per poi aggiungere che purtroppo il campionato non è vendibile perchè non ha appeal. Omettendo per carità cristiana il tentativo di difesa di Innocenti, ci cascano le braccia ad apprendere una cosa del genere. Dunque Marco Aloi, pagato per sviluppare il campionato, dice che il campionato non è vendibile. Ma chi doveva renderlo appetibile? Inoltre: se non è vendibile, lui a cosa serve?
Ma le domande possono essere anche altre: come mai il campionato non è appetibile? Chi lo ha ridotto a scendiletto dell’alto livello? Cosa è stato fatto e cosa pensa di fare la Fir per renderlo appetibile. Ma, soprattuto, cosa di pensa di fare Aloi? Perchè se è questa la situazione, crediamo che per dignità Aloi debba solo dimettersi.
Ma non è solo questa la stranezza della riunione. Marzio Innocenti ha provato a fare la conta su ogni singolo punto, forse con la speranza di individuare crepe dentro alle quale infilarsi. Discordanze che, forse, avrebbe pure trovato perchè 9 teste non possono pensarla alla stessa maniera, ma come accade in un gruppo si fa sintesi e ognuno fa mezzo passo indietro su qualcosa.
Un tentativo stoppato sul nascere dai club, anche per il fatto che la proposta presentata ormai da settimane a Innocenti, è unitaria e le cose non possono essere scisse. Per capirci: l’innalzamento del campionato a 10 squadre, sarebbe funzionale solo in relazione all’accoglimento delle altre proposte. Da sola la proposta non avrebbe motivo di esistere. E questo, ci risulta, è stato spiegato da Petrarca e Rovigo, da sempre scettiche sulle 10 squadre, ma che accetterebbero senza problemi se si trovasse la quadra sulla gestione dei giovani e dei permit.
Insomma non una decisione fine a se stessa ma un pilastro a sostegno di una costruzione goblale. La palla passa a Innocenti o, come lui ha provato a dire, al Consiglio Federale.
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