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Rugby – Elezioni: Innocenti assesta un colpo basso

Apr 22, 2024

Ha del clamoroso quanto accaduto nell’ultimo Consiglio Federale: Antonella Gualandri e Gianni Fava sono stati sollevati dall’incarico conferitogli nel 2021 in World Rugby. A pochi mesi dalla scadenza del mandato, il presidente Innocenti li ha sostituiti con due fedelissimi: il premio Nobel (per l’acqua) e la già consigliera (compagna di Renovatio della prima ora) Francesca Gallina.

A dare la notizia è stato Rugbymeet.com scovando la sostituzione sul sito di World Rugby. E dunque abbiamo approfondito.

Durante il Consiglio Federale del 26 marzo Marzio Innocenti avrebbe, il condizionale è d’obbligo, chiesto un passo indietro volontario ai due consiglieri federali, motivandolo con una non meglio precisata opportunità che si starebbe concretizzando in World Rugby. Davanti alla richiesta, Gualandri e Fava non avrebbero fatto alcuna piega, anzi avrebbero chiesto motivazioni più precise che non sarebbero mai arrivate.

Marzio Innocenti è andato dritto per la sua strada e  ha chiesto di mettere ai voti la sostituzione di Fava e Gualandri con i sostituti a lui più graditi. Senza fiatare tutti i consiglieri a lui fedeli avrebbero approvato. Se così fosse, anche la Gallina… avrebbe votato se stessa. Un capolavoro di eleganza.

Nulla di nuovo. Non siamo stupiti. Ciò che ci ha sorpreso e’ che la notizia e’ stata omessa dalla FIR. Non ce n’è traccia nel comunicato federale dove invece fa bella mostra di se’ un’altra rimozione: quella del delegato regionale della Calabria, Salvatore Pezzano (approfondiremo) Perché, dunque, il presidente federale rimuove in fretta e furia due suoi consiglieri e poi lo tiene nascosto? Abbiamo chiesto dilingetemente la ragione sette giorni fa inviando una mail all’ufficio comunicazione FIR (Andrea Cimbrico) Nessuno ci ha risposto.

Abbiamo provato a sollecitare telefonicamente. Staccano la linea. Quindi, davvero dobbiamo pensare a una “vendetta” nei confronti di due consiglieri non “allineati”? Chi scrive ha due cervelli, uno lo usa quotidianamente ed è parecchio usurato considerata l’età, pur funzionando a dovere, l’altro lo tiene nel cellophane e lo scarta quando ha bisogno di un boost per approfondire questioni. Capirete da voi che la somma dei due cervelli difficilmente ci fa sbagliare.

E dunque chiacchierando, chiacchierando con 5/6 persone, sempre disponibili al confronto, è venuto fuori l’arcano. In effetti l’opportunità che si sta parando c’è, ma non per il movimento quanto per il presidentissimo: una poltrona lautamente retribuita in seno a World Rugby. Ve lo ricordate? Ne abbiamo parlato qui e ancora una volta crediamo di non aver sbagliato. Dicemmo che Innocenti puntava allo scranno più importante del Sei Nazioni o ad un posto nel board di World Rugby. Ecco: pare preferisca il secondo (se la ottenesse realizzerebbe un suo sogno: eguagliare Giancarlo Dondi, unico italiano ad aver fatto parte dell’esecutivo WR).

A questo punto verrebbe da chiedere cosa c’entrino Fava e Gualandri in tutto questo. E’ semplice: ha voluto rimuovere due consiglieri d’opposizione dall’organismo mondiale che avrebbero potuto fargli saltare i piani. E in questo particolare il condizionale e’ davvero obbligatorio perché, abbiamo verificato nelle sedi opportune, mai dal 2021 ad oggi la delegazione italiana ha dato segno di non essere unita. Dunque nessun demerito, nessuna mancanza da parte dei due consiglieri rimossi: solo squallida tattica politica. Innocenti sta provando ad assicurarsi un futuro e l’unico modo possibile è questo.

Anche questo passaggio va spiegato. Innocenti avrebbe preferito il Sei Nazioni ma la presidenza di turno non è elettiva, la si attribuisce alla federazione e quindi al suo rappresentate, non alla persona. Per questo motivo in caso di sconfitta alle elezioni, Marzio Innocenti avrebbe dovuto a lasciare la carica, se non confermato dal nuovo Consiglio. Mentre in World Rugby, il Consiglio e’ costituito dalle persone nominate da ogni Federazione mentre l’esecutivo e’ un organo dove le nomine sono personali per un mandato. Da li’ difficilmente schiodi. Una mossa che ‘tradisce’ le insicurezze e le ansie di Innocenti che non ha tutta questa certezza di essere riconfermato. Nonostante provi a trasmettere altro in pubblico.

Ancora qualche considerazione. Innocenti ha iniziato la sua campagna elettorale poco delicata, e siamo stati buoni, ‘punendo’ i consiglieri che si permettono di dissentire. La cosa ci preoccupa. Detto questo, pensiamo che Antonella Gualandri abbia davvero tanta pazienza. Perchè, lo ricordiamo, alla stessa fu ‘scippata’ la vice-presidenza nel 2021 solo per favorire Antonio Luisi. Eppure la prima era risultata la più votata in assoluto, mentre il secondo risultò l’ultimo degli eletti. Ora si vede sostituita dalla professoressa Gallina che, ci risulta, dal sito WR che abbia accettato. Quando si dice, la solidarietà femminile: in CF non e’ di casa.
Stupisce anche la questione riguardante Gianni Fava, eletto nelle fila di Palc che aveva come candidato presidente quel Giovanni Poggiali che a pochi giorni dall’assemblea elettiva si alleò con innocenti permettendogli di diventare presidente FIR al terzo tentativo. Evidentemente, a differenza di Poggiali che abbandonò l’associazione pochi mesi dopo – giusto il tempo di farsi nominare in Rugby Europe e di piazzare alcuni suoi fedelissimi in FIR e dintorni (Urbani, Tonni e Berdondini) Fava e’ rimasto Fedele agli obiettivi di Pronti al Cambiamento che non ha condiviso da subito lo stile padronale ed estemporaneo di Innocenti.

Ma ciò che ci lascia più stupiti è Andrea Rinaldo. Con lui Innocenti ha fatto un capolavoro. E’ noto che Rinaldo era finito tra i papabili candidati alla presidenza in quota Palc e Rugby2030. Il Presidente Federale lo ha letteralmente tolto dalla competizione, conscio delle scarse possibilità di batterlo. Rimane il mistero sul perchè Andrea Rinaldo abbia accettato. Abbiamo provato a contattarlo per chiederlo ma non ha risposto né al telefono, né ai messaggi. La curiosità rimane, considerato che in alcuni contesti anche pubblici, già prima dello scorso Natale, aveva espresso giudizi poco lusinghieri sull’operato di Innocenti e di questa federazione. Evidentemente ha cambiato idea.

Appendice per l’ufficio comunicazione FIR.

A fronte della mancata comunicazione ufficiale da parte della FIR, abbiamo chiesto chiarimenti all’ufficio stampa della Federazione, nella persona di Andrea Cimbrico. La mail porta la data del 17 aprile, con sollecito il giorno 18. Ad oggi nessuna risposta. Andrea Cimbrico, giornalista pubblicista, probabilmente ignora il “Testo Unico dei Doveri del Giornalista” che all’articolo 1 recita testualmente: ”

Libertà d’informazione e di critica

L’ attività del giornalista, attraverso qualunque strumento di comunicazione svolta, si ispira alla libertà di espressione sancita dalla Costituzione italiana ed è regolata dall’articolo 2 della legge n. 69 del 3 febbraio 1963:

«È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.   Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori».

Dunque a Cimbrico è sconosciuto il concetto di “collaborazione tra colleghi”, aggiungerei anche quello non scritto di rispetto tra colleghi. Ma ognuno è responsabile delle proprie azioni. E nemmeno può dire che il fine settimana non abbia lavorato, considerato che lui stesso ha comunicato il contrario nella chat dei giornalisti ‘accreditati’ in Fir. Quindi per il futuro non ci chiedete più perchè non sentiamo “l’altra campana”: ogni volta che ci proviamo, la campana resta in silenzio, forse per la paura di ‘stonare’.