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Rugby – Lorigiola nuovamente deferito

Giu 10, 2024

La notizia è comica. E lo è perchè parliamo di giustizia sportiva e non ordinaria. Dunque l’unica conseguenza concreta è avere un provvedimento disciplinare sul groppone che condiziona il percorso sportivo di un tesserato. Ma racchiude elementi di serietà mica da poco: c’è un nuovo deferimento per Lorigiola.

A dispetto di quanto crede e pensa l’avvocato Pennisi, Procuratore federale, ciò che succede nel suo ufficio, con qualche telefonata riusciamo a saperlo, e questa volta è stato davvero facile.

Succede che l’avvocato Fulvio Lorigiola il 24 maggio ci scrive una PEC (ogni giornalista deve averla e deve essere pubblica), in cui ci chiede di conoscere chi è stato a riferirci di un suo precedente deferimento o qualcosa di simile. Siamo onesti: non abbiamo capito nemmeno a quale dei tanti articoli facesse riferimento, immaginiamo l’ultimo che lo riguardava. Abbiamo solo capito che voleva conoscere le nostri fonti.

Quindi ci ha chiesto se abbiamo mai avuto contatti con lui. Ci siamo fatti una grassa risata: abbiamo subito capito che il fine ultimo era quello di girare la nostra risposta a Pennisi e che dunque è finito nuovamente deferito. La nostra risposta ve la facciamo leggere tutta:

Salve avvocato, 

la sua mail mi sorprende. La legge 47 del 1948 e la 63 del 1969, oltre alle norme deontologiche, mi vietano di rivelare le fonti. Ovviamente non voglio insegnarle il mestiere: lo saprà sicuramente. A titolo di pura cortesia è solo con la finalità di guardare altrove, le consiglio di rivolgersi verso la Capitale, considerato che la sua vicenda è stata dibattuta per settimane. Così come rimango sorpreso della sua prima domanda: è stato nuovamente deferito? Secondo me si e mi gioco anche i soldi che non ho. Ecco la sua domanda mi lascia perplesso: se mi avesse risposto al telefono probabilmente avrei potuto tutelare anche lei in qualità di fonte riservata. Non mi ha risposto e mi sono sentito libero di scrivere ciò che volevo. Piuttosto mi piacerebbe sapere cosa ho fatto al Petrarca considerato che pure Munari mi ignora. Ovviamente non mi confermerà mai di essere stato deferito ma non è un problema, le fonti del primo deferimento mi racconteranno eventualmente anche questo. La mail per me la può usare come vuole, non ho nulla da nascondere, ormai sono in ogni fascicolo di Pennisi, il quale invece di perdere tempo potrebbe pure farmi una chiamata: oltre a confermare quanto scritto, potrei soddisfare qualche sua curiosità e perderebbe meno tempo dietro al sottoscritto. Come ha trovato lei la mia pec, che è pubblica, la può trovare anche lui. 
In bocca al lupo per la finale. Non me ne voglia però io tifo Viadana 
Prima di procedere: nessuna antipatia per il Petrarca, abbiamo tifato Viadana perchè crediamo nelle favole a lieto fine. Dunque andiamo avanti: abbiamo capito che Lorigiola fosse finito nuovamente in un fascicolo del Procuratore e abbiamo indagato. Tenetevi stretti alla sedia che ora rischiate di cadere. Secondo quanto riferito dalle nostre fonti, dopo l’ultimo nostro articolo sulle vicende disciplinari di Fulvio Lorigiola, il vicepresidente del Petrarca ha inviato una comunicazione a Pennisi per chiedere di verificare le circostanze che avevano portato questo portale a pubblicare notizie che dovevano essere riservate.
Il buon Pennisi ha aperto un fascicolo e ha ascoltato tutte quelle persone che, a suo insindacabile giudizio, potevano sapere del procedimento e tutte, guarda un po’ il caso, hanno risposto che non hanno mai parlato con me. Dalle nostre parti si dice: acquaiuo’ cumm’è l’acqua? La risposta del bibitaro non puo’ che essere una: è fresca! Quindi, pensate che livello di ragionamento elevatissimo ha fatto Pennisi, cose da inchinarsi davanti a tanto sapere, il Procuratore è giunto alla conclusione che per esclusione, l’unico che ha potuto parlare con noi è stato proprio Lorigiola, poichè gli altri hanno negato. Vale a dire colui che ha chiesto di aprire il fascicolo. Tocchiamo vette impensabili.
Il Procuratore Pennisi per mestiere fa l’avvocato e rimaniamo sbalorditi davanti a contata perizia nel scovare gli illeciti. In pratica nessuno si autoaccusa e quindi per esclusione la colpa è dell’accusatore. Ogni tesserato con un briciolo di buonsenso dovrebbe saltare dalla sedia e chiedere la rimozione di Pennisi seduta stante. Anzi Pennisi dovrebbe dare le dimissioni per manifesta incapacità!
E siamo consapevoli delle peculiarità della Giustizia Sportiva, sappiamo che non puo’ essere paragonata alla Giustizia ordinaria, ma accusare una persona “per sottrazione” è un’aberrazione giuridica che notiamo anche noi, pur in mancanza di studi specifici.
Ma l’ulteriore riflessione che ci porta a fare questa vicenda è, forse, anche più inquietante: fino a dove vorrà spingersi Pennisi? Siamo alla vigilia delle elezioni, Giovanelli e Duodo dovranno parlare ai tesserati e non risparmieranno critiche all’attuale Governance. Devono temere deferimenti? E se la risposta è si, perché Innocenti in questi mesi non è stato mai deferito, anche quando ha criticato pubblicamente club e tesserati?