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Rugby – Campionati: caos serie A

Lug 9, 2024

La serie A è sempre più una babele. Gli incontri, piuttosto che le lettere, dei vertici federali per tranquillizzare i club, stanno avendo l’effetto contrario. Partiamo dall’Elite che non è ancora certa di quali saranno i club partecipanti. Uno su tutti la Lazio che ha il problema legato all’impianto, oggettivamente lontano dagli standard minimi chiesti dalla Fir per il massimo campionato. Un problema sollevato dalla Lega, che aveva chiesto al Presidente federale una deroga al fine di permettere alla Lazio di partecipare.

Innocenti nella sua risposta ai club ha scritto che le deroga ci sarà ma, al momento, è solo una dichiarazione non un atto ufficiale. In buona sostanza manca il classico ‘nero su bianco’. Mai i dolori veri arrivano dalla serie A ‘dei poveri’, e chiediamo scusa ai presidenti, ai dirigenti, agli allenatori e ai giocatori del secondo livello agonistico nazionale, ma proprio non sappiamo più come si chiama il campionato.

Durante l’ultima riunione con i club di A, il Presidente Innocenti ha detto che non ha mai parlato di Serie A/1 e Serie A/2 . Quindi ha affermato che non esistono due campionati separati ma una unico campionato di serie A formato da 40 squadre.

Un attimo che stiamo annusando un po’ di aceto per riprenderci. Marzio Innocenti insiste a dire che sono gli altri a non capire nulla e non lui ad essersi spiegato male. E siamo stati buoni. Perchè di serie A/1 e di A/2 lui non ha mai parlato, ma un video dello scorso 3 ottobre durante la presentazione dei campionati lo smentisce. Il video a coda

Il presidente disse testuale: “Nello stesso tempo, vuole spingere un primo gruppo di A1 Nazionale in cui le società possono crescere, organizzarsi e trovare risorse con l’aiuto della Federazione, più una Serie A2 con 3 gruppi. Non vogliamo rimanere ad 8 squadre tutta la vita, ma vogliamo che quando la società passano dalla A1 alla Serie A Elite non retrocedano immediatamente com’è sempre successo negli ultimi anni. Vogliamo fare in modo che siano attrezzate e competitive”.

Ed in effetti Marzio Innocenti ha spiegato più volte che il fine dell’A/1 era quello di creare un campionato ‘cuscinetto’. Un torneo in grado di preparare i club più attrezzati al livello superiore. Ora invece dice ‘abbiamo scherzato ragazzi’: in Elite si puo’ andare anche partecipando al campionato territoriale.  Dunque appena pensa una cosa sensata, fa di tutto per mandarla a meretricio. In pratica non verifica le giuste procedure per la realizzazione attraverso il rispetto delle carte federali.

Il Presidente quindi si è rimangiato tutto durante l’ultima riunione con i club della Serie A. Innocenti e Luisi hanno detto di non aver mai parlato di A/1 e A/2, ma il video allegato dice il contrario. I due hanno anche aggiunto che le squadre del gruppo 2 possono ambire alla Serie A Elite. In pratica non serve più il campionato cuscinetto: triplo salto carpiato con avvitamento a destra.

Dunque le squadre del gruppo 1 spenderanno di più, faranno più chilometri, dovranno avere i requisiti minimi per partecipare al campionato, per poi ritrovarsi a fine stagione a giocarsi la promozione con tre squadre del gruppo due. A loro volto i club del gruppo 2 spenderanno di meno, vanno fatto meno km, avranno giocato su un campo non in linea con i requisiti del gruppo 1 e, casomai, con una rosa resa competitiva a marzo con i soldi risparmiai nei primi 6 mesi della stagione, saranno pure promossi.

Ora però seriamente, vi spieghiamo cosa è successo. Una Federazione ai minimi termini di preparazione e professionalità, ha dapprima partorito un’idea decente e l’ha annunciata al mondo, poi si è resa conto che l’idea non era realizzabile perchè le regole non permettono di realizzarla.

Qualche mese fa parlammo di quella che appariva una retrocessione di massa. Trenta squadre su tre gironi territoriali che di fatto partecipavano ad un campionato diverso da quello di A/1. Marzio Innocenti, non crediamo per merito nostro, non siamo così egocentrici, sarà giunto per congiunzione astrale alla nostra stessa conclusione e ha capito del ‘cul de sac’ in cui si stava infilando.

A pochi mesi dalle elezioni stava scontentando 30 presidenti e non poteva permetterselo. A ciò bisogna aggiungere che non poteva tirar fuori una tabella voti in cui i club di Serie A/2 avevano gli stessi voti dei club della Serie A/1 per la partecipazione al campionato e quindi ha dovuto spiegare che il campionato è uno. E ci mancherebbe altro: il diritto di voto non e’ prerogativa sua e del consiglio, ma è regolato dallo Statuto e dalle norme del Coni e non prevede modifiche in corsa durante il quadriennio olimpico. Un capolavoro di approssimazione. A questo punto temiamo che i 40 presidenti della Serie A se li sia giocati definitivamente.  A voi il video.