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Rugby – Innocenti fa un buco in Bilancio di 9 milioni

Lug 15, 2024

di Massimo Gallo

La Federazione Italiana Rugby ha annunciato oggi che il 2023 si chiude con il ‘buco’ di oltre 9 milioni di euro, ma che tutta va bene ‘madamalamarchesa’. Una supercazzola di quelle stellari per arrivare a dire tutto e il contrario di tutto. Imprecisioni ed omissioni, ad essere buoni, vere e proprie bugie in qualche caso. Il pezzo è firmato (info@pec.massimogallo.it la nostra posta certificata) attendiamo querela per quanto appena affermato. Perchè davanti a tali e tante fandonie non si può stare zitti. E, siamo sicuri, questa volta la querela buona solo per lo spettacolo arriverà. Ma con le elezioni tra due mesi, non ci sarà tempo manco per fissare un’udienza e il buon Innocenti se la rivenderà come un modo per salvaguardare l’onore suo e della Fir. Ve lo anticipiamo, se dovesse succedere, è solo un bluff. E ora ve lo dimostriamo.

Il comunicato inizia con un’omissione. In corsivo e grassetto il testo diffuso.

Il Consiglio Federale della FIR ha approvato a maggioranza il Bilancio Consuntivo 2023.

Prima precisazione: il Consiglio Federale ha approvato a maggioranza (ecco l’omissione) il Bilancio Consuntivo 2023. A maggioranza, è diverso dall’unanimità. Quindi qualcuno ce l’ha avuto il coraggio di dire NO a questo scempio. Perché non sono resi noti i nomi di chi non ha abbassato la testa? Certo, ci possiamo arrivare perché gli addetti ai lavori sanno dei quattro consiglieri che sono stati messi “in isolamento” da Innocenti (quando non alla gogna, vi ricordate la “cacciata” di Fava e Gualandri da WR? Tema che sta tornando caldo!) quando hanno iniziato a chiedere un cambio di rotta al presidente federale. Ma ci e vi chiediamo? Perché, in nome della trasparenza, non si può sapere chi vota contro e chi a favore?

“Il Bilancio evidenzia un disavanzo di €9.335.341,96, dopo lo stanziamento a carico dello stesso degli accantonamenti ed ammortamenti di competenza consentiti. L’esercizio 2023 registra una contrazione del valore della produzione, che si attesta a €38.809.659,39 dato in larga parte ascrivibile alla mancata disputa dei test-match autunnali maschili – che generano mancate entrate su ticketing e diritti televisivi, sostituiti come ogni quadriennio dalla Rugby World Cup –  e la contestuale riduzione dei contributi ordinari in virtù dello stato di sovra patrimonializzazione di FIR che, con un patrimonio netto superiore ai ventitré milioni di euro, è quarta tra le Federazioni Sportive Nazionali per volume patrimoniale”.

In questo periodo ci sono una serie di imprecisioni ed omissioni che vi spieghiamo subito. Si dice che la contrazione del valore della produzione è ascrivibile alla mancata disputa dei test match autunnali. Come se fosse stato un evento non preventivatile. E invece la Federazione lo aveva già messo in conto nel Bilancio preventivo 2023 che trovate online, quindi no, non è esatto. La contrazione non è dovuta ai mancati test match. Diversamente se fosse stata inserita in ‘preventivo’ una cifra a copertura di partite che già si sapeva non sarebbero mai state disputate, e allora la fake è dolosa. Decidesse la Fir dove ha mentito.

Stesso discorso per la riduzione dei contributi ordinari: la “sovrapatrimonializzazione”, come definita nel comunicato, è figlia dei contributi CVC e, dunque, già presente in preventivo, come fa a dire la FIR che non sono arrivati dei contributi che non potevano entrare? Idem come sopra: una fake. Poi, davvero, ha dell’incredibile sostenere che FIR deve spendere il proprio patrimonio in “ordinaria amministrazione” per avere contributi da Sport e Salute. Il patrimonio si spende in progetti strutturali, in investimenti duraturi. Perché, si sa, il patrimonio non torna, una volta speso.

“Il trend positivo di risultati delle Squadre Nazionali e l’ottimizzazione delle attività commerciali e di marketing si è tradotto, a partire dall’esercizio 2023, in un incremento delle entrate da sponsorizzazioni pari al +28%, pur a fronte della crescente concorrenza sulla scena internazionale dello sport business di un sempre maggior numero di players che ha comportato una significativa riduzione dei ricavi derivanti dai diritti televisivi, ormai persistente dal post-pandemia”.

La Fir dice che c’è stato un incremento delle sponsorizzazioni del 28% ma non spiega in relazione a cosa, ma soprattutto non ci dice di quanti soldi parliamo. Insomma: fuffa. Poi nel comunicato si continua a fare riferimento al post-Covid. Vi diamo una notizia: anche OMS ha dichiarato ufficialmente che la pandemia è alle spalle. Moltissime federazioni sportive hanno annunciato da tempo il superamento del numero di atlete e atleti ai livelli pre Covid. Lo può fare la FIR?  Dunque, parliamo di alibi. Anche perché le altre federazioni da ormai mesi sono fuori la crisi.

“Il costo della produzione, nel 2023, si è attestato a €49.771.133,78, di cui €38.873.410,75 interamente ascrivibili ai costi sostenuti da FIR per l’attività sportiva, garantendo di conseguenza sia gli investimenti necessari per lo sviluppo dell’attività di alto livello – strategica per dare continuità ai ricavi da manifestazioni internazionali – che per offrire costante impulso all’attività domestica di base necessaria alla promozione e alla crescita dei vivai giovanili”.

Qui si toccano vette estreme. Dunque la Fir dice che rispetto al bilancio preventivo, redatto secondo i principi di prudenza, nel 2023 sono stati necessari quasi 50 milioni di euro per far fronte alle esigenze della Federazione a fronte di entrare certe pari a quasi 39 milioni (a fronte dei 42 preventivati). Dunque mancano all’appello circa 10 milioni, ma va tutto bene. Un attimo però. Nel comunicato si afferma che sono serviti all’alto livello e “all’attività domestica di base necessaria alla promozione e alla crescita dei vivai giovanili”. Ecco questa ve la confutiamo subito.

Ogni società può verificare quanto stiamo affermando aprendo la Tabella voti che ha ricevuto in posta ieri. Ecco: quella tabella evidenzia che alle prossime elezioni, bene 109 società non avranno diritto al voto, rispetto al 2021, perchè non hanno svolto attività. Ma non finisce qui, perchè troviamo che nel 2021 le società esprimevano 73.821 voti, il prossimo 15 settembre invece ne avranno a disposizione 49.166, ben 24.655 voti in meno pari a circa lil 30% in meno di voti. Considerato che i voti si assegnano in base all’attività svolta, vien da se che i soldi non sono stati spesi per la base a dispetto di quanto affermato nel comunicato.

Ma c’è di più: la Fir ha finalmente ammesso che le uscite sono superiori alle entrate e che per far fronte a tanto spreco ha dovuto usare i soldi di CVC: altro che investimenti. Vittoria!!!

“Sull’incremento dei costi della produzione 2023 grava, in particolare, la richiesta straordinaria di restituzione di due milioni di euro, ascrivibile alla stagione 2019/2020, da parte di United Rugby Championship mentre, più in generale, il contesto storico post-pandemico evidenzia una generale contrazione economico-finanziaria che accomuna le principali Federazioni Tier 1”.

In questo passaggio invece si evidenzia una cosa che Pianetarugby aveva anticipato: in buona sostanza URC aveva pagato per sbaglio due annualità, invece di una. La Fir o non se n’è accorta oppure ha fatto ‘pippa’ come si dice a Roma e se li è spesi in maniera imprudente, sperando in un ‘regalo’ inaspettato. Fatto sta che i due milioni rappresentano una minima parte dei nove di rosso. Sempre 7 sarebbero stati!

“In una proiezione di medio termine l’incremento delle entrate commerciali – sia per quanto attiene le sponsorizzazioni sia per lo sviluppo delle partnership istituzionali – e la piena uscita dalla crisi pandemica inducono ottimisticamente alla progressiva ripresa dei ricavi necessari per il fabbisogno federale, anche attraverso maggiori entrate da Sei Nazioni e World Rugby, e quindi alla piena sostenibilità delle attività sportive”.

In questo passaggio la Fir lavora di fantasia. Qui dice che nel medio termine ci sarà un incremento delle entrate commerciali. Lo fa vaticinando il futuro. Non in base a contratti già sottoscritti, ma perché immagina che sia così. Poi afferma che il Sei Nazioni e Word Rugby garantiranno maggiori entrate, ma non spiega in base a cosa dovrebbe accadere. Tra le altre cose nel capoverso precedente aveva affermata che la contrazione economico-finanziaria accomuna le principali Federazioni del Tier 1. Ora invece dice che arriveranno altri soldi. Poi anche su ciò che ci accomuna alle altre Nazioni ci sarebbe da dire. Anche le altre hanno chiuso in rosso ma la proporzione tra entrate e uscite è decisamente diversa.

“In conclusione, in pieno accordo con le finalità istituzionali, la dotazione patrimoniale federale mantiene una solida consistenza, con oltre dieci volte il patrimonio minimo richiesto dal CONI, garantendo il serbatoio necessario per gli investimenti tecnico-sportivi funzionali a consolidare e dare continuità al posizionamento delle Squadre Nazionali FIR sul palcoscenico internazionale, essenziale per il progressivo sviluppo di nuove risorse economiche e per costituire l’impulso a supporto di tutto il movimento sportivo di base”.

Infine la Fir chiude dicendo che il Coni ha approvato e conferma che lo ha fatto perché ci sono i soldi di CVC a patrimonio (ancora pochi) e che con quelli si possono aggiustare i bilanci. Altro che investimenti. Perché per Innocenti l’investimento continua ad essere Quesada, dimostrando di non conoscere la definizione del termine. Mentre per la base vi abbiamo già dimostrato con i numeri che abbiamo fatto ampi passi indietro. Portassero numero di atlete e atleti, numero di società, numero dei voti che dimostrano l’attività svolta in questi anni: lì sì che si vede la crescita (che non c’è stata)! Ora attendiamo al tempestiva pubblicazione e del Bilancio consuntivo 2023 e del Bilancio preventivo 2024 con relative relazioni, sopratutto quelle del Coni, a corredo dei numeri. Non vogliamo pensare che la pubblicazione sia rimandata al 16 settembre.