Via abbiamo spiegato le diverse motivazioni che hanno spinto Marzio Innocenti a dare un’accelerata in merito all’Assemblea elettiva, ma una ci era proprio sfuggita. Facciamo un passo indietro. La data del 15 settembre ci sembra da poter scartare, anche se lui l’ha accarezzata per mesi, perchè gli insider con cui continuiamo a parlare, erano certi che Innocenti volesse arrivare alla tornata elettorale di WR e alle nomine nel board del Sei Nazioni, saldamente in sella.
L’ambizione di Marzio Innocenti era quella di poter ottenere un incarico internazionale e l’obiettivo è ancora nei suoi pensieri. Le strade erano due: il Sei Nazioni e World Rugby. Nel primo caso le nomine sono legate alla federazione (quindi revocabili), nel secondo invece l’incarico è alla persona. Marzio Innocenti dunque avrebbe voluto un incarico in WR per non rischiare di essere sfiduciato in caso di sconfitta alle elezioni. Purtroppo per lui secondo quanto abbiamo raccolto, le possibilità di finire in World Rugby erano poche e gli è rimasto solo il board del Sei Nazioni.
E per essere sicuro di essere nominato e di rimanere in quella posizione, Marzio Innocenti deve arrivare all’appuntamento con la certezza di durare 4 anni. Il nostro quindi ha abbandonato l’idea WR, anche se a lui più gradita, e ha indicato come presidente designato dell’Italia, Andrea Rinaldo. Ed ecco spiegato il cambio in corsa con l’esclusione di Gualandri e Fava e la nomina di Rinaldo e Gallina in WR. Peccato che il professore, che sulla carta sarà appoggiato anche dall’Irlanda e dalle altre union (anche la Francia?), sia solo la merce di scambio per permettere a Innocenti di arrivare alla poltrona del Sei Nazioni. Ammesso che vinca le elezioni del 15 settembre.
Dunque anticipare le elezioni, oltre che per tutte le motivazioni già spiegate, è anche una decisione figlia dell’ambizione di Marzio Innocenti, troppo concentrato a soddisfare la sua voglia di poltrona. E l’annuncio di Rinaldo è solo un diversivo per far credere di poter ambire alla presidenza di WR. La politica è l’arte possibile, dunque in un determinato momento e con determinate condizioni, ciò che appare improbabile diventa reale. Ma, ad oggi, possiamo serenamente dire che Andrea Rinaldo è solo un agnello sacrificale e che il posto ‘vero’ per l’Italia è nel board del Sei Nazioni. Ed infatti Innocenti se lo sta coltivando per bene. L’annuncio arriverà probabilmente a giorni e verrà usato dall’abile macchina di comunicazione che obbedisce a Innocenti come un risultato storico raggiunto da questa governance. Prepariamoci alle trombe!
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