“Penso di poter contribuire, con umiltà, nel dare qualcosa a questo sporto che mi ha dato tanto nella vita”. Tonino Spagnoli candidato alla carica di Consigliere della Federazione Italiana Rugby si presenta così alla vigilia del voto del 15 settembre.
Tonino Spagnoli, 71 anni, campione d’Italia con il Brescia (1975) e con Il Treviso (1983), già azzurro nel tour in Sudafrica nel 1973, è il candidato consigliere di Italicovale, lista che sostiene Andrea Duodo presidente. Manager nel campo assicurativo, Spagnoli è stato dirigente di Leonessa 1928 e Amatori Milano dal 2003 al 2011 e ha collaborato con diverse società fino al 2019, poi è stato membro della commissione tesseramenti FIR dal 2021 al 2023. “Italicovale è un gruppo che in questi mesi ha raccolto professionalità diverse, alcune di altissimo profilo, per metterle a disposizione del movimento in un’ottica di crescita del rugby in Italia – spiega Spagnoli – Nessuno di noi ha ambizioni personali di sorta. La mia candidatura a consigliere indipendente in appoggio a Andrea Duodo ha lo scopo, se sarò eletto, di creare un collegamento tra il consiglio federale e il gruppo che abbiamo costituito in modo da unire competenze e percorsi di estrazione diversa.
E’ stato, non si può negare, un percorso faticoso con qualche defezione nel corso – spiega Spagnoli – ma è proprio questa volontà di fare sintesi tra tante esperienze e disponibilità di diversa provenienza il valore aggiunto che vogliamo offrire al rugby italiano, attraverso l’appoggio a un presidente competente, capace e trasparente.
Ci saranno da affrontare problematiche economiche non di poco conto, si dovranno ricucire rapporti messi a dura prova dalla gestione di questi ultimi anni, il rugby italiano ha bisogno di coesione, professionalità, passione. Italicovale ha individuato in Duodo il presidente capace di imprimere questa svolta e in me il candidato incaricato a portare in consiglio le posizioni del nostro gruppo di intenti – ha concluso Spagnoli –: abbiamo fra noi rappresentati delle professioni, del mondo delle imprese, dei vertici delle istituzioni. Ci mettiamo al servizio del rugby in modo franco, disinteressato e serio”.
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