fbpx

Rugby – Il nuovo corso di Duodo

Set 20, 2024

Sono passati appena 5 giorni dall’elezione di Andrea Duodo alla carica di Presidente della Federazione Italiana Rugby e il ‘buongiorno’ appare positivo. Nel 2021 Marzio Innocenti, dopo 48/72 ore, aveva già sollevato dai propri incarichi il 50% dei dirigenti federali. Ad oggi, venerdi 20 settembre, non abbiamo notizie di epurazioni e vendette. E’ già questo è un bel segnale: il movimento va pacificato.

Questo non significa che la sedia sotto il deretano di qualcuno non abbia iniziato a ballare, tanto che le telefonate di taluni si sono sprecate per giurare fedeltà e per ‘motivare’ gesti e parole. In meno di una settimana i più convinti ‘innocentiani’ sono saltati sulla scialuppa per provare a raggiungere la terra ferma, salvarsi e riproporsi sulla nuova nave federale. E’ umano, lo capiamo, però lasciateci dire che c’è modo e modo e che la situazione è figlia di storture non compatibili con la professionalità.

L’aria è cambiata e lo dimostra la decisione del presidente in carica di rimandare al mittente le dimissioni presentate in questi giorni da almeno tre persone. Duodo non vuole prendere decisioni di pancia. Vuole valutare, ascoltare e poi agire, per essere certo di non buttare ‘l’acqua sporca con tutto il bambino’.

D’altra parte la differenza di metodo è palese e Marzio Innocenti non ha tradito se stesso anche all’indomani della defenestrazione. Prima ha buttato fuori dalla chat dei presidenti di comitato Maurizio Amedei e Riccardo Bonaccorsi, rei a suo dire di aver fatto campagna elettorale per Andrea Duodo, quindi ha tuonato ancora contro il ‘gruppo’ del Presidente in carica: “Non siamo stati premiati ed ha vinto l’interesse, l’incompetenza e l’ignoranza associata alla maleducazione”. Ora dire che Andrea Duodo sia incompetente mi pare una barzelletta. Tra un medico e un commercialista, sui numeri non abbiamo dubbi su chi ne sappia di più. Sull’ignoranza caliamo un velo pietoso… sulla maleducazione siamo all’apoteosi.

Insomma, ancora parole piene di rabbia e poco concilianti, a dimostrazione che la campagna elettorale perpetua è il marchio di fabbrica del presidente uscente. Ha scritto altro, ha fatto anche una chiamata alle armi ad una cerchia di adepti, ma ve lo risparmiamo. Marzio Innocenti dovrebbe decidere cosa vuole fare da grande. La sua volontà di non mollare è legittima, ma se non cambia metodo difficilmente si potrà ripresentare con credibilità e qualche possibilità di spuntarla. L’arbitro ha fischiato, la partita è finita, ora c’è il terzo tempo. Sarebbe ora di finirla e di scendere dal piedistallo: la mano si dà a tutti, sopratutto agli avversari.