Cos’hanno in comune un mediano australiano di stanza in Germania, un argentino ubriaco nel porto di Genova, un mite veterinario di 130 chili in un carcere uruguaiano e un neozelandese abbracciato dai giapponesi? Niente, ad un primo sguardo. Basta qualche riga, però, per rendersi conto che a legarli ci sono centimetri, chilometri, miglia di viaggio, da un lato all’altro del mondo, da una parte all’altra di un campo da rugby. Tante storie magari sconosciute, alcune sicuramente antiche, ma che provano a fermare un po’ il tempo, giusto per qualche pagina, e a regalare l’emozione di una epopea mai ferma.
La valigia del rugby è una raccolta di storie di umanità ovale varia: c’è la giovane promessa tradita sul più bello, c’è la squadra che non ne vince una, ci sono convocazioni che partono da una cabina telefonica della Bassa Padana e un allenatore che usa molto il telefono ma riceve una sola, decisiva chiamata. A prima vista sembra una semplice lista di racconti, ma andando più in profondità si trova il vero significato di un gesto, di una partita, di una carriera: il viaggio che si è compiuto per arrivare lì, a giocarsi tanto e viversi tutto, possibilmente ottanta minuti per volta.
L’autore: Cristian Lovisetto nasce in provincia di Padova nel 1986. Impiegato di giorno, rugbista da carta e penna appena riesce. Da sempre appassionato della palla ovale, dopo qualche esperienza in siti ormai non più online (Rugbystories su tutti), nel 2016 apre il blog “Anonima Piloni”, in cui studia e commenta partite, momenti storici e carriere sportive di grandi giocatori, con particolare predilezione per chi ha sfiorato – ma non toccato – il momento del trionfo. Nel 2019 trasferisce parte di questi racconti su carta e pubblica “Storie dell’Anonima Piloni”. Nel 2022 collabora con Davide Macor e Andrea Pelliccia alla realizzazione de “Il rugby prima del Sei Nazioni” (Absolutely Free Editore). Insieme a Danilo Patella porta avanti un podcast intitolato “Storie di Rugby”.
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