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Rugby – Mancati ripescaggi: il segnale è positivo

Ott 17, 2024

Nelle ultime ore è montata una polemica sui mancati ripescaggi nel campionato di serie B, dopo le rinunce all’ultimo minuto di Amatori Catania e San Marco Venezia. La delusione è condivisibile, la polemica no. I motivi ve li spieghiamo.

A sollevare la questione è stato il Palermo, con un post sulla sua pagina Facebook. Ma a esternare delusione è stato anche il Rugby Benevento, seppur in maniera più ‘coperta’. I primi hanno perso la finale promozione contro il Tigri Bari, la situazione dei secondi invece somiglia ad una beffa. I biancocelesti sono retrocessi solo dopo aver perso la semifinale con il Formigine (che ha rinunciato quest’estate) e la finale con il San Marco, rinunciatario a pochi giorni dall’inizio del campionato.

Entrambi i club hanno motivi validi per essere delusi, mentre non riusciamo a comprendere la critica alla Federazione, tra le altre cose insediatasi un mese fa. Facciamo una premessa: la governace presieduta da Andrea Duodo aveva tutto l’interesse a ripescare Palermo e Benevento, ma non lo ha fatto per una questione di regole e buonsenso.

E’ noto che è partita la corsa per la guida dei comitati, il Palermo e il Benevento hanno votato a settembre scorso Marzio Innocenti, promuovere i due club d’ufficio sarebbe stata una mossa geniale per puntellare il vantaggio elettorale nelle due regioni. Tra le altre cose in passato è stato già tatto e nessuno avrebbe detto nulla.

E però…! Però la Fir targata Duodo non ha fatto come si è sempre fatto. Ha preso una decisione impopolare ma corretta. Perché questo deve essere il ‘faro’: decisioni che rispettano le regole anche se impopolari. Le deroghe solo quando non c’è altra alternativa.

E andiamo nel merito. I ripescaggi non sono stati autorizzati perché avrebbero stravolto i campionati i gironi di Serie B e la prima fase del campionato di Serie C. Ora immaginate che la Fir avesse autorizzato i ripescaggi, la serie B non sarebbe partita e la serie C nemmeno.

Probabilmente ci sarebbero stati problemi per far quadrare i gironi, considerato che il San Marco è un club veneto e il Benevento un club campano. Per rispettare il criterio di territorialità, probabilmente un club doveva accettare di passare nel girone in cui era inserito San Marco e via via a scalare.

La serie C non sarebbe partita o comunque ci sarebbe stato uno stravolgimento del calendario. Quindi arriviamo al punto: ma lo sapete che in serie B e C giocano ragazzi che fanno sacrifici per conciliare sport e lavoro? Lo sapete che al giorno d’oggi in tanti lavorano su turni 7/7, quindi con i riposi che non sempre coincidono con il sabato e la domenica?

Dunque: provate a chiamare un vostro amico che partecipa ad un di questi campionati e chiedete da quanto tempo ha programmato i cambi dei turni, le ferie e i permessi per partecipare alle partite, scoprirete che un cambio dei calendari o lo slittamento degli stessi, sarebbe stata una mancanza di rispetto per questi ragazzi.

La Fir ha dato un segnale importante che dovrebbe essere accolto con positività. La Fir ha detto che le regole sono fatte per essere rispettate e non per essere derogate come succede nei tornei parrocchiali. Il rugby italiano ha bisogno di credibilità a tutti i livelli.

Però fateci fare anche una considerazione e fateci dare un suggerimento per il futuro. La considerazione: che l’Amatori Catania non avrebbe partecipato al campionato, si sapeva da luglio. E chi dice il contrario mente, sapendo di mentire. Addirittura ci risulta che il Palermo si era offerto di rilevare il titolo dell’Amatori per mantenere un’altra squadra siciliana in serie B. Perché non se ne è fatto nulla? I vertici Fir nazionali e regionali, quest’estate, si sono prodigati per agevolare questo passaggio nell’interesse del rugby siciliano?

Perché ora è semplice prendersela contro chi non ha autorizzato il ripescaggio. Mentre bisognerebbe puntare il dito contro chi doveva difendere gli interessi della regione e spingere il titolo dell’Amatori verso Palermo. Ora il suggerimento: per il futuro, alle squadre che rinunciano al campionato oltre la data del 15 luglio, non deve essere data la possibilità di partecipare al campionato inferiore, se non fuori classifica. Unico modo per avere il quadro della situazione chiaro per poter permettere ai club che aspirano al ripescaggio di poter avanzare richieste ed organizzarsi. La giungla deve finire. E bisogna finirla di guardare non più in là del proprio naso.