Nei giorni scorsi le Zebre hanno approvato il Bilancio della scorsa stagione sportiva e il rosso registrato è di 800mila euro. Soldi che sono stati versati dalla Federazione per evitare che la società portasse i libri in tribunale. I primi 500mila euro fuori approvati a primavera scorsa, con una corsa contro il tempo, per evitare che staff e giocatori rimanessero senza emolumenti.
Altri 300mila euro sono stati invece versati senza delibere e senza variazioni di bilancio, tanto da aver costretto la nuova governace a sanare la situazione con la variazione approvata circa un mese fa che, includendo anche il primo mezzo milioni di euro, ha portato ad aggravio del Bilancio previsione della Fir per totali 800mila euro per la sola ‘voce’ riguardante le Zebre.
Sappiamo ti toccare un nervo scoperto. Sappiamo che la soluzione per la Franchigia federale non si può avere con la bacchetta magica, ma il tema Zebre dove rappresentare una priorità di questa Fir. Ci lascia perplessi il mancato cambio dei vertici delle Zebre. Lasciare alla presidenza Domenico Bordieri, l’avvocato di Marzio Innocenti, non ci sembra un’abile mossa. O quantomeno ci sfugge il senso. Così come quella di Benedetto Blasi e dell’amministratore delegato Fabrizio Gaetaniello. Un’azienda con un rosso del genere in rapporto alle entrare, cambierebbe subito il management e il responsabile del marketing e del commerciale.
E invece non è accaduto nulla. Tutto fermo. In attesa di capire il futuro della Franchigia che potrebbe lasciare Parma, ovvero rimanerci ma con una privatizzazione a questo punto necessaria. Una privatizzazione che però dovrebbe passare per un progetto serio ed ambizioso, che tenga conto degli errori passati e delle caratteristiche di un territorio che non ha mai veramente legato con il club.
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