La notizia mi è arrivata dritta come una pugnalata poco fa: Amar Kudin non è più tra noi. E quando va via un ragazzo di 32 anni è sempre una tragedia, ma quando va via una persona con cui hai condiviso un pezzo di strada, diventa un fardello difficile da sopportare. Amar era un rugbista, un tallonatore, ex Fiamme Oro. Passato al servizio operativo da pochi mesi. Ma tallonatore lo era ancora in quel di Civitavecchia.
Un incidente in servizio lo ha portato via dai chi gli voleva bene, dal suo amato sport e da una vita che era ancora tutta da scrivere.
“Ciao ragno”! Era il suo saluto, appellandomi con il nomignolo affibbiatomi da Umberto Casellato, forse per l’abilità di arrampicarmi ovunque per poter riprendere partite ed allenamenti quando, in una vita passata, mi sono cimentato nell’ingrato compito di videoanalyst. Amar era sempre pronto alla battuta, sempre disponibile e sempre educato.
Non sono frasi fatte ma la pura realtà. Amar era una persona buona e disponibile. E con me lo è stato sempre. E io non potrò mai dimenticare i compagni di quella fantastica avventura con al Fiamme Oro. Si dice che ogni anno nel Gruppo sportivo valgono per sette, per l’intensità con cui viene vissuta l’esperienza. E che Fiamme Oro si rimane per sempre, perchè si entra a far parte di una famiglia. Ecco: oggi è venuto a mancare uno di famiglia. E la tristezza ha preso il sopravvento.
Il mio pensiero va alla famiglia di Amar, alle Fiamme Oro e al Civitavecchia Rugby. E una preghiera per Amar. Un abbraccio amico mio ovunque tu sia.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.