Le promesse sono promesse e vanno mantenute. La nuova governance Fir ha mantenuto la prima: lo scorso sabato, durante il Consiglio Federale, è stato approvato il nuovo codice etico che toglie il bavaglio ai Consiglieri. Dunque i membri del Consiglio da oggi potranno rilasciare interviste ed intervenire sui temi più ‘caldi’ in agenda senza rischiare di essere deferiti.
La norma fu introdotta da Alfredo Gavazzi e doveva servire a gestire le esternazioni dei Consiglieri in chiave comunicazione. In pratica si sperava di poter avere la possibilità di sapere chi diceva cosa e tenere traccia di quanto accadeva. Nessuna finalità censoria, ma la realtà superò presto le intenzioni, con il limite che ai Consiglieri fu impedito di commentare e rendere pubblici i contenuti dei vari consigli federali.
Un problema affrontato già con la campagna elettorale 2020, tanto da spingere Marzio Innocenti a promettere l’abrogazione della norma. E’ inutile sottolineare che la norma non è stata mai cancellata, almeno fino a sabato scorso.
Dunque nel prossimo futuro i Consiglieri potranno spiegare la loro attività in seno al Consiglio, commentare e criticare le decisioni prese durante le riunioni senza rischiare un deferimento. Ovviamente come tutte le norme ci saranno dei limiti. Non potranno essere anticipati i temi e le decisioni non ancora vagliate dal CF. Inoltre le critiche, anche dure, dovranno rimanere nell’alveo del rispetto e della correttezza. Insomma: buonsenso.
Il cambio è stato fortemente voluto dal Presidente Andrea Duodo e dalla vicepresidente Antonella Gualandri, giornalista professionista e molto sensibile al tema. Il Consiglio ha appoggiato senza riserve la scelta.
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