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Lettera aperta ai miei lettori

Mar 19, 2025

E sono giunto al bivio: essere voce di “lotta” o di “governo”? Entrambe le cose proprio non si può. Per 4 anni ho dato voce a tutte quelle persone che hanno chiesto spazio, senza pregiudizi e senza pensare al dopo. Le elezioni hanno chiarito le posizioni delle mie fonti e prima di allora non mi sono mai posto il problema di saperlo. Volevo solo essere voce critica, uno stimolo a fare meglio e non sempre sono stato compreso. Ma, nella mia vita, non ho mai voluto fare vittimismo: se qualcuno non l’ha ha capito, non sono stato bravo a farlo capire.

Una cosa è certa: sono partito con pochi lettori e sono arrivato ad averne migliaia. Il 15 settembre a Bologna ho capito la portata del mio lavoro. E non solo perché alla fine la vecchia governance è stata bocciata (le opinioni espresse negli articoli, dunque, erano condivise da una fetta importante del movimento e le mie percezioni che le cose non andavano erano giuste) ma perché quasi tutti, anche quelli che fino a 24 ore prima potevo annoverare quali miei ‘detrattori’, sono venuti a stringermi la mano. “Non mi piace come lo fai, ma lo fai bene”.

Quelli che mi manifestavano ‘simpatia’, pur non avendo mail avuto l’occasione di vederci, mi accolsero come un vecchio amico conosciuto da sempre. E quel pomeriggio ci fu una prima e concreta proposta: che vuoi fare da grande? Tu dovresti lavorare per questa squadra: potresti passare dalla critica alla proposta.

Insomma: mi fu chiesto di sporcarmi le mani. Sono passati oltre 5 mesi, con alti e bassi: la voglia di mettersi in gioco e la difficoltà a cambiare un lavoro che comunque mi gratificava e mi garantiva un orizzonte temporale ‘sine die’, hanno fatto capolino a giorni alterni.

Nelle ultime settimane c’è stata un’accelerata: ho deciso di sporcarmi le mani. E’ una questione di passione. E la passione ti frega sempre. La passione per il rugby giocato a tutti i livelli.

L’accordo è per un anno: sono abituato a conquistarmi ciò che merito. Se tra 12 mesi, il Presidente Duodo e il Consiglio Federale saranno contenti del mio lavoro, ci confronteremo per continuare l’avventura, diversamente le strade si divideranno.

Ho preferito informarvi in maniera trasparente, quella trasparenza che ho sempre chiesto dalle pagine di questo portale. E, lo so, che sarà fatta dietrologia su questa scelta. Liberi tutti di pensare qualsivoglia ipotesi, dalla ‘cambiale elettorale’, alla voglia di ‘comprarsi’ una voce critica: non potrò confutare alcuna tesi. Posso solo dire che da parte mia c’è stata la scelta di accettare una proposta fatta da un gruppo di persone che ho conosciuto, imparato a stimare, che apprezzo per lo spirito e i modi con cui lavorano. E che mi hanno chiesto di dare una mano a raccontare la base del movimento che, loro per primi, considerano “la priorità”. Una visione che io condivido da sempre.

Cambia il ruolo e cambiano le regole. Se potete, fidatevi.

Agli amici che mi sono stati vicino durante questi anni, alle mie fonti (che non rivelerò mai), anche coloro che mi criticavano, dico una sola cosa: non dimenticate il mio numero. Pubblicamente cambia tutto, ma una chiacchierata al telefono posso ancora farla.
Cambia il fronte non la voglia di esserci e dare un contributo al bene del movimento, animato sempre dalla stessa passione.

Per chiudere: in molti mi hanno chiesto cosa ne sarà di Pianetarugby.it. E’ semplice: questa bella esperienza non morirà. Si trasformerà, almeno per il prossimo futuro. Sicuramente cambierà responsabile da qui a qualche ora e cambierà la linea editoriale che sarà ‘istituzionale’. Arrivederci.